La distruzione dell’ecosistema del Lago Gabbana
SALVIAMO IL LAGO GABBANA DI VIMODRONE
Il Comune custodisce e governa il proprio territorio ispirandosi al criterio del rispetto della sostenibilità ambientale. Tutela il suo paesaggio e valorizza il suo patrimonio storico ed artistico come bene comune.
(art.1bis dello Statuto del Comune di Vimodrone)
Per sensibilizzare i cittadini e per impedire che si continui a distruggere il territorio lombardo, anche a Vimodrone, come in molte altre zone d’Italia sono nati dei Comitati per difendere il nostro ecosistema. Il Comitato Salviamo il Lago di Gabbana è composto da semplici cittadini che hanno a cuore l’ambiente , la salute e il territorio in cui vivono, si sono uniti per per difendere il lago di cava Gabbana minacciato da un progetto di interramento.
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Domenica 6 giugno 2021 si è svolto un presidio in Piazza Unità d’Italia a Vimodrone, organizzato dal Comitato Salviamo il Lago Gabbana. E’ stato allestito un banchetto informativo per informare i Cittadini di quanto sta accadendo. Sono ormai passati circa 15 giorni dal 24 Maggio, giorno in cui si è dato il via alla distruzione effettiva dell’ecosistema di Lago Gabbana. A quasi tre anni dalla scellerata decisione di concedere l’interramento del lago, sulla base di documentazioni lacunose e in barba alle più elementari regole sulla sostenibilità ambientale, i camion hanno incominciato a riversare terra nelle acque del lago. Il Comitato Salviamo il Pratone di San Donato Milanese è stato al presidio per raccogliere materiale e ribadire come ha fatto a Torino al presidio del Comitato Salviamo i Prati, che è necessario costituire al più presto una rete dei comitati
Il Partito Trasversale del Cemento è ovunque, solo creando un grande Network possiamo contrastarlo
Come sempre, queste Amministrazioni Comunali, in accordo con il privato, per giustificare distruzioni del territorio raccontato menzogne ai cittadini. Dicono che il riempimento della Cava sarà con materiali puliti e si avrà il ritorno alla sua naturalità”.
Peccato che l’ecosistema che si è creato nel lago e nell’area circostante nel corso di cinquanta anni costituisca già un ritorno spontaneo e ormai consolidato, per quanto parziale, alla naturalità. Una sorta di oasi in un territorio fortemente urbanizzato, cementificato ed impermeabilizzato, un polmone verde e azzurro in cui hanno trovato casa e rifugio numerose specie (pesci, uccelli, anfibi, roditori, persino una volpe).
L’interramento del lago avrebbe pertanto un impatto devastante su un sistema naturale dall’equilibrio fragile e bisognoso di tutela:
Flora
La vegetazione presente ha già subito un drastico ridimensionamento con l’abbattimento di numerosi alberi e arbusti avvenuto all’inizio dei lavori e che si protrae ancora oggi. Alberi maturi ormai perduti che, anche nella migliore delle ipotesi ventilate dall’Amministrazione rispetto al futuro dell’area (cessione al pubblico dell’area ricoperta per un intervento di riforestazione), ma non confortata da alcun documento sarebbero sostituiti da nuove piante le quali, però, impiegherebbero decenni a raggiungere le dimensioni e i volumi di scambio ossigeno-anidride carbonica di quelle divelte.
Fauna
I primi ad essere cancellati saranno gli animali che vivono o gravitano sull’area, tanto più che il Piano di Intervento per la Fauna – prerequisito imposto nel permesso di costruire per l’avvio del cantiere – è stato presentato tardivamente ed ammette notevoli criticità sugli esiti del prelievo e della ricollocazione delle specie presenti.
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