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Cascina roma “inondata” di note nel weekend

E' cominciato sabato pomeriggio un fine settimana musicale sandonatese che ha letteralmente sommerso di note Cascina Roma.
A partire sono stati gli studenti che hanno frequentato il Civico Istituto G.B. Sammartini, con il loro concerto di fine anno. Si sono esibiti nel saggio finale con cui ognuno di loro ha mostrato il livello raggiunto nel suonare lo strumento preferito.
Numerosi i pianisti in erba che si sono cimentati con brani anche complessi di autori classici fra cui Bach, Bartok, Mendellson, Chopin, Mozart, Brahms.
Si sono succeduti al pianoforte: Elisa Scarpellino, Aldo Pinelli, Silvia Nari, Giampietro Esposito, Pietro Lio, Giacomo Corbetta e Andrea Bombelli.
Alcuni hanno invece pizzicato le corde della propria chitarra, come: Marco Pinelli, Giulio Abramo, Pietro Messina, Federico Berton e Dario Boemia.
Irene D'Orazio e Margherita Cilia hanno suonato il violoncello, Riccardo Tavano e Lucrezia Nava il clarinetto e Raffaele Ligrone le percussioni.
I calorosi applausi del pubblico hanno sicuramente sottolineato la bravura e rafforzato l'impegno di questi ragazzi che, a vari livelli, hanno dimostrato passione per la musica che forse, per alcuni di loro, potrà avere un futuro nella propria vita. Di altro genere invece l'esibizione di domenica pomeriggio, unica tappa fuori Milano del viaggio musicale “Piano City” tutto dedicato al pianoforte.
In una Cascina Roma stracolma di appassionati si sono esibiti tre musicisti-tastieristi di eccezione. Carlo Centemeri, che con il suo clavicembalo (nella versione da camera, chiamata “spinetta”) ha eseguito brani classici (ballo ongaro, pavana, rondò, suite e variazioni) di autori quali Picchi, Cabanilles, Bach, Couperin e Albinoni,
Successivamente è salito sul palco il duo composto da Ivan Merlini e Antonio Gennari (alternatisi al pianoforte ed all’organo hammond) che ha offerto una suggestiva rilettura e rivisitazione di brani di Jon Lord e dei suoi Deep Purple. Il richiamo alle sonorità essenziali di pezzi famosi negli anni '70 e successivi (Child in time, This time around, Wait a while, A 200, ecc.) ha entusiasmato il pubblico, fino a coinvolgerlo nei ritmi del Concerto (2° movimento) e di Smoke on the water.
Il bis finale richiesto dal sindaco Andrea Checchi, intervenuto per ringraziare gli artisti, il pubblico e tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita dell'iniziativa, ha poi permesso di assistere ad una esibizione inedita e veramente singolare.
Infatti la conclusione del concerto ha visto i tre musicisti-tastieristi suonare insieme i tre strumenti (spinetta, pianoforte ed organo hammond), facendo ancora di più apprezzare il mix di sonorità jazz, classiche e rock che ha caratterizzato la storia dei Deep Purple e più in generale del “progressive rock”.

Redazione RecSando

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