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L’inverno caldo, le gelate di aprile e il maltempo di maggio hanno colpito gli apicoltori: “Agli insetti non è rimasto più nulla da mangiare:
L’inverno caldo, le gelate di aprile e il maltempo di maggio hanno colpito gli apicoltori: “Agli insetti non è rimasto più nulla da mangiare:
Le condizioni meteorologiche estreme, come il caldo anomalo, la siccità, le gelate e il maltempo, possono influire negativamente sull’ambiente e sulle abitudini delle api. Questi fattori possono compromettere la disponibilità di fioriture e ridurre la quantità di cibo disponibile per le api.
L’effetto combinato di questi eventi climatici estremi ha portato a una significativa perdita di produzione di miele per gli apicoltori. Secondo le stime dell’Osservatorio nazionale miele, la perdita di produzione per i raccolti primaverili dei mesi di aprile e maggio potrebbe arrivare fino all’80% rispetto alla stagione precedente. Ciò comporta non solo una perdita di reddito per gli apicoltori, ma anche costi elevati per nutrire le api e cercare di salvare le colonie.
Le segnalazioni di danni provenienti da diverse province in Lombardia evidenziano l’entità dei danni subiti dagli apicoltori locali. Si parla di danni medi che vanno da diverse migliaia di euro a decine di migliaia di euro per azienda apistica, a seconda della provincia.
Questi dati mostrano un’incidenza significativa del danno sulle produzioni apistiche degli ultimi tre anni, con una media produttiva gravemente insufficiente. L’associazione Apilombardia ha già raccolto segnalazioni da numerose aziende apistiche lombarde, evidenziando la preoccupazione e la necessità di intervenire per sostenere gli apicoltori e le api stesse.
La situazione è particolarmente difficile, poiché gli apicoltori stanno facendo del loro meglio per nutrire le api e cercare di mitigare gli effetti negativi del clima instabile. Tuttavia, se la situazione continua così, potrebbe esserci una riduzione significativa nella produzione di miele, poiché il freddo minaccia la fioritura di importanti fonti di nettare come il castagno, il tiglio e l’ailanto.
È importante prendere in considerazione queste problematiche e lavorare verso soluzioni che possano proteggere l’ambiente e le abitudini delle api. Questo potrebbe includere politiche di adattamento al cambiamento climatico, pratiche agricole sostenibili e sforzi per mitigare gli effetti del riscaldamento globale.
Fabrizio Cremonesi -N>O>I
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