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E’ veramente imbarazzante e deprimente prendere atto che ogni anno d’estate i giovani impianti arborei rischiano di morire: Che senso ha piantare alberi in gran numero se poi si lasciano morire?
È questa la riflessione che come WWF Sud Milano ci poniamo rilevando la grandissima moria di giovani alberi della città di San Donato Milanese (e in ambito metropolitano) e che vengono abbandonati al loro destino nel periodo più critico dell’anno. Le estati non sono più quelle di solo 10 – 15 anni fa ma sembra che il modello di gestione sia rimasto lo stesso e non si sia adattato alla nuova (e molto critica) situazione ambientale: in sostanza vengono fatte delle bagnature la cui frequenza non è assolutamente sufficiente per garantire la sopravvivenza delle giovani piante (in alcuni casi gli alberi vengono proprio dimenticati al loro destino). Particolarmente significativi in questo senso sono gli alberi dei due nuovi parchi sandonatesi, quello dell’Infinito e quello dei Conigli, la percentuale degli alberi morti sfiora il 90% e quelli ancora in vita sono striminziti e sofferenti per le temperature elevate e per la mancanza di precipitazioni. Altri esempi sono le piantine messe a dimora nell’ambito del progetto Arbolia, lungo lo scolmatore, non solo non sono state bagnate ma addirittura non sono più visibili in quanto sovrastate dall’erba cresciuta nelle settimane scorse. Non va meglio per gli alberi piantati negli anni scorsi all’interno della città: basta fare un giro per le strade cittadine per rendersi conto che sono quasi tutti morti e quello che rimane sono scheletri rinsecchiti.
Ci chiediamo: piantare alberi non serviva a contrastare la crisi climatica? Farli crescere non aiutava a contrastare l’isola di calore urbana (fenomeno drammaticamente evidente in questi giorni di caldo anomalo)? Se così è siamo totalmente fuori strada.
Auspichiamo che chi di dovere intervenga con estrema urgenza per salvare quanto è ancora possibile salvare e che per gli anni a venire si cambi decisamente rotta. Invitiamo anche i cittadini ad “adottare” un alberello vicino alla propria abitazione e lo annaffino in maniera spontanea: anche pochi litri versati in maniera continuativa potrebbero fare la differenza.
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