Atmosfere Narrate: Irène Némirovsky “Film Parlato”

{gallery}01260-mimulus{/gallery}Serata speciale il 2 ottobre, al Teatro Troisi di San Donato Milanese. L’Associazione Mimulus con la collaborazione del Circolo Fotografico “F. Ventura”, nell’ambito del mese del Forum Associazioni, ha presentato la lettura interpretativa del racconto scritto da Irène Némirovsky dal titolo “FILM PARLATO”. E’ un testo in scrittura puramente descrittiva ispirato alla tecnica cinematografica come era abituata a scrivere l’autrice.

Le voci dei narratori che hanno dato ritmo al dialogo, i dettagli visivi e sonori di sottofondo a situazioni particolari, hanno trasportato il pubblico nell’atmosfera magica della Parigi anni ’30.

E’ la storia di vita di due donne che si ripete: una ragazza madre costretta alla prostituzione che abbandona appena diciassettenne la figlia presso una zia, una figlia che diciassette anni dopo arriva a Parigi piena di odio e rancore verso di lei e che vorrebbe fare la sua stessa vita “per vivere, vivere”, ma si innamora di un giovane squattrinato. A sua volta mamma, per saldare un debito di gioco del marito chiede aiuto alla madre, dimenticandosi poi di lei per dieci anni.

Foto di Roberto Rognoni

La lettura interpretativa dei narratori, con il solo ausilio della voce, è stata molto coinvolgente, sono riusciti a rendere la drammaticità del racconto con leggerezza. Molti di loro leggevano davanti al pubblico per la prima volta. Il loro impegno è stato premiato dai calorosi applausi degli spettatori.
Suggestivo l’abbinamento di musica e immagini.

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Foto di Mara Del Monte

Infatti i tratti salienti del racconto sono stati accompagnati da canzoni dell’epoca cantate da Edith Piaf o da brani orchestrali opportunamente scelti.  A completare l’atmosfera ha poi contribuito la proiezione sullo sfondo di opere pittoriche dedicate alla Parigi di quegli anni, fra cui alcuni famosi quadri di Picasso e di impressionisti come Monet, Degas, Renoir e Pissarro.

 

A cura di Carla Cazzini Lenci, associazione Mimulus
foto di Mara Del Monte e Roberto Rognoni