San Donato Milanese ha dedicato a questo evento Piazza 9 Novembre 1989, il luogo in fondo a Via Caviaga capolinea della M3.
RecSando vuole ricordare questo evento raccontando la storia di questo muro che divise il Mondo in due parti
Le notizie raccontate sono prese da questo sito:
http://www.viaggio-in-germania.de/
I sandonauti ne parlano anche nel Forum San Donato
Il crollo del muro di Berlino è ricordato a San Donato
Seduti, da sinistra a destra:
Clement Attlee (Primo Ministro della Gran Bretagnia)
Harry S. Truman (Presidente degli Stati Uniti)
Josef Stalin (Segratrio Generale del Partito Communista dell'Unione Sovietica)
dietro in piedi, da sinistra a destra:
William D. Leahy (Ammiraglio americano e Ambasciatore in Francia)
Ernest Bevin (Ministro degli Esteri della Gran Betagna)
James F. Byrnes (Ministro degli Esteri degli Stati Uniti)
W. M. Molotow (Ministro degli Esteri dell'Unione Sovietica)
foto: Autore sconosciuto
1949: la divisione della Germania
La Germania era occupata dai vincitori della guerra e divisa in quattro zone. L'Unione Sovietica cominciò immediatamente a ricostruire la "sua" parte della Germania secondo i propri piani. Durante la guerra aveva pagato il prezzo più alto in vite umane e risorse e ora chiese un risarcimento altissimo alla Germania: intere fabbriche, tra cui quelle più importanti, furono portate in Russia, ingenti quantità di materie prime furono pretese per anni come pagamento dei danni della guerra. Ma in questa maniera Stalin si creò molti nemici in Germania, compromettendo molto l'immagine dei russi come "liberatori dal nazismo".
Gli americani invece avevano capito che in questa Guerra Fredda avevano bisogno di alleati in Germania affinché diventasse l'avamposto contro l'Unione Sovietica. Quasi subito cominciarono ad organizzare aiuti per la Germania. Decine di migliaia di pacchi "Care" con generi alimentari, medicine e vestiti arrivarono in Germania nei primi anni del dopoguerra. Ancor più che un aiuto materiale reale era un segnale politico e psicologico: gli americani, dopo essere stati nemici dei tedeschi volevano dimostrare di essere adesso loro amici. Fin dall'inizio gli americani cercarono di unire la loro zona a quelle occupate da inglesi e francesi, con l'intenzione di rafforzare la propria posizione contro la zona occupata dai russi.
Già pochi mesi dopo la fine della guerra la divisione della Germania era diventata praticamente inevitabile, anche se dovevano passare ancora 4 anni fino alla definitiva separazione nel 1949. In realtà, tranne la maggioranza dei tedeschi stessi, nessuno voleva veramente una Germania unita, nonostante le parole contrarie di tutti gli alleati.
In fondo, la divisione accontentò un po' tutti, a parte naturalmente i tedeschi, e creò meno problemi nella gestione della Germania vinta. La Germania era diventata oggetto della Guerra Fredda e non aveva ancora né la forza, né la reale possibilità di sottrarsi al dominio e alla concorrenza delle 2 superpotenze USA e URSS.
Le due Germanie
La parte orientale faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione nazionale dell'economia non favorì lo stesso sviluppo come nella parte occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivano al livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguarda lo standard di vita.
In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile e per tutti gli anni '50 centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall'est all'ovest, per la maggior parte erano giovani con meno di 30 anni e spesso persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani, che all'ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero. Questo continuo dissanguamento stava diventando un serio pericolo per la Germania dell'est ed era un'ulteriore causa delle difficoltà economiche di questo stato.
1961: l'erezione del muro
Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziavano a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte".
13 agosto 1961: viene eretto il muro di Berlino
foto: Helmut J. Wolf
Bloccato quasi completamente il dissanguamento economico dello stato, negli anni 60 e 70 la DDR visse anch'essa un boom economico. Tra gli stati dell'est diventò la nazione economicamente più forte e i tedeschi, sia all'est che all'ovest, cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali.
L'est comincia a cambiare
foto: Yuryi Abramochkin
9 novembre 1989: la caduta del muro
Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente!
Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo decisivo all'esistenza della DDR arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre del 1989, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera!
Mentre il flusso di persone che arrivò nella Germania dell'ovest attraverso l'Ungheria e l'Austria aumentò di giorno in giorno, anche nella DDR crescevano le proteste e la gente si fece più coraggiosa. Ogni lunedì a Lipsia decine di migliaia di persone manifestavano contro il governo ed ogni lunedì le manifestazioni erano più affollate – anche se manifestare apertamente contro il governo era ancora un rischio enorme dato che il regime aveva ancora il pieno controllo della polizia, dell'esercito e dell'intero apparato repressivo.
Ma anche l'ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla. Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma piuttosto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire. Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati dei posti di blocco di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.
3 ottobre 1990: la riunificazione della Germania
Adesso la libertà tanto a lungo desiderata c'era, mancava però il benessere e la gente all'est non voleva più aspettare: infatti, dopo la caduta del muro il flusso dall'est all'ovest non diminuì, anzi aumentò di colpo e di nuovo si poneva il problema di un dissanguamento dell'est, di nuovo erano soprattutto i giovani che volevano tutto e lo vogliono subito, e non fra dieci anni. "Se il marco non viene da noi, saremo noi ad andare dov'è il marco" era uno degli slogan più gridati contro quelli che chiedevano pazienza.
Nella DDR cominciò a regnare il caos. Già dopo pochi mesi la riunificazione non era più una possibilità, ma una necessità, era diventata l'unico modo per poter fermare il degrado dell'est. Ma riunire due stati non è così facile e nel caso della Germania si doveva considerare anche il fatto che la DDR faceva ancora parte di un sistema di sicurezza militare e con l'Unione Sovietica e che anche la Germania Federale non poteva agire senza il consenso degli ex-alleati della Seconda Guerra Mondiale. Questo rendeva la riunificazione un problema internazionale e solo dopo trattative non facili tra Stati Uniti, Unione Sovietica, Francia e Gran Britannia e dopo il "sì" definitivo di Gorbaciov, la strada per la riunificazione era libera.
Il modo in cui alla fine i due stati vennero unificati era senz'altro dettato più dalla fretta che da considerazioni ragionevoli, ma probabilmente non c'era altra possibilità. Infatti, il 3 ottobre del 1990, i due stati non vengono riuniti, ma uno dei due stati, cioè la DDR, si auto-scioglie e le regioni della DDR vengono annesse in blocco alla Repubblica Federale.
Conclusioni:
Nessun politico dell'ovest può reclamare alcun merito concreto per quanto riguarda gli eventi che portarono alla riunificazione. Tutti, compreso il cancelliere Helmut Kohl, erano trascinati e travolti dai fatti, Kohl ebbe solo la fortuna di essere cancelliere della Germania quando si verificarono questi eventi. Kohl ha comunque avuto il fiuto giusto di scavalcare la valanga che si era messa in movimento senza nessuna guida politica. L'unico uomo politico che, in realtà, ha contribuito in modo decisivo a iniziare e ad accelerare il processo della caduta del muro è stato Gorbaciov, che con la sua politica ha reso possibile tutto quello che è successo. I tedeschi lo sanno bene, e ancora oggi, Gorbaciov gode di una straordinaria popolarità in Germania.
foto: Boris Babanov
Poi c'è stato il governo dell'Ungheria che nell'agosto dell'89 prese la coraggiosa decisione di aprire i confini con l'Austria e che diede così inizio a quella valanga inarrestabile che portò in pochissimo tempo alla caduta del muro di Berlino. Un ruolo molto importante e spesso trascurato hanno avuto anche i centinaia di migliaia di cittadini della Germania dell'est che sfidarono, negli ultimi mesi prima della caduta del muro, l'apparato statale della DDR, rischiando anche la propria vita.
Oggi la Germania è ancora lontana dall'essere un paese veramente unito. Era divisa per 40 anni, e non è del tutto escluso che devono passare altri 40 anni prima che anche le ferite del passato siano chiuse e dimenticate.
Per approfondire:
Per approfondire gli eventi descritti sopra vedi:
Dalla divisione alla riunificazione della Germania
(Testo ingrale di una conferenza)
Libri e siti internet per approfondire:
Libri in lingua italiana:
- Frederick Taylor, Il muro di Berlino, Mondadori, 2009
- Hagen Schulze, Storia della Germania, Donzelli, 2000
- Ulrich Mählert, La DDR, una storia breve 1949-1989, Mimesis, 2009
- Thomas Flemming, Il Muro di Berlino: Una citta divisa in due, Brebra Verlag, 2000
- F. Bertini / A. Missiroli, La Germania divisa (1945-1990), Giunti Editore, 1994
- R. Poidevin / R. Schirmann, Storia della Germania, Bompiani / RCS, 1996
Libri in lingua tedesca:
- Chronik der Deutschen, Weltbild Verlag, 1996
- Michael Salewski, Deutschland. Eine politische Geschichte, Bd. 2, Beck'sche Verlagsbuchhandlung, 1993
- Urlich Harbecke, Abenteuer Deutschland, Gustav Lübbe Verlag, 1990
- Fragen an die deutsche Geschichte, Ausstellungskatalog, Hrsg: Deutscher Bundestag, 1996
- Hans-Hermann Hertle, Der Fall der Mauer, in: Aus Politik und Zeitgeschichte, Beilage zur Wochenzeitung "Das Parlament", Nr. B 43-44, 1999
Siti internet in lingua italiana:
- it.wikipedia.org/wiki/Muro_di_Berlino
- www.berlin.de/mauer/geschichte/index.it.html
- www.studenti.it/video-lezioni/storia/il-muro-di-berlino.html
Siti internet in lingua tedesca: