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È morto Papa Francesco. La sua voce resterà viva tra le urla del mondo

Papa Francesco è morto. 21 aprile 2025, ore 7:35. Papa Francesco si è spento. Ma il suo pensiero, più che mai, resta acceso.

21 aprile 2025, ore 7:35. Papa Francesco si è spento all’età di 88 anni Era nato il 17 Dicembre 1936. Il  suo pensiero, più che mai, deve restare acceso.

Di fronte alla sua morte, non è solo la Chiesa a interrogarsi. È il mondo intero a raccogliere l’eco delle sue parole. Parole che hanno attraversato pontificati e confini, che hanno abbracciato credenti e non credenti, che hanno denunciato ingiustizie senza timore, e indicato con chiarezza una strada diversa: quella della giustizia sociale, della cura per il pianeta, della pace.

Il Papa venuto “dalla fine del mondo” ha lasciato un’eredità che sfida i potenti e consola gli ultimi. Ha chiesto al mondo “provvedimenti seri e urgenti”. L’ha fatto con gesti concreti, ma soprattutto con parole pesanti come pietre. La sua enciclica Laudato Sì, ancora oggi uno dei documenti più forti e moderni sul tema ambientale, è una denuncia e un invito: basta consumare suolo vergine, basta devastare la Terra per inseguire profitti. È stato il primo Papa a parlare apertamente di cambiamenti climatici come emergenza planetaria e morale.

Ma Francesco non si è fermato alla denuncia ecologica. Nell’ultimo, intenso messaggio pronunciato appena ieri, nella sua ultima Urbi et Orbi, ha lanciato un grido contro la follia bellica che insanguina il mondo. Ha parlato con voce ferma della “disumanità della guerra”, senza indulgenze né diplomazie, puntando il dito contro la logica del riarmo: “Finché ci sarà guerra, non ci sarà pace”, ha detto. Parole che restano scolpite.

Papa Francesco è stato anche il primo a proporre con forza un’idea dirompente: il Reddito Universale come possibile risposta alla crisi sociale e occupazionale globale. Lo fece mentre la tecnologia avanzava e milioni di persone perdevano lavoro e dignità. Mentre i numeri della povertà crescevano senza freni. Non era una provocazione, era una visione.

E oggi? Oggi si apre un tempo di attesa e di domande. Il prossimo Papa saprà raccogliere il testimone? Saprà dare continuità a questo messaggio universale?

In un’epoca di urla scomposte e silenzi colpevoli, Papa Francesco ha scelto una voce chiara, anche scomoda. Non ha cercato consensi, ma coscienze. Oggi il suo corpo riposa, ma il suo pensiero continua a camminare. Sta a noi, adesso, decidere se seguirlo.

Fabrizio Cremonesi
Flavio Mantovani

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