Non credo siano tanti i giovani che all’età di 20/25 anni dedicano un periodo delle proprie vacanze al volontariato.
Per cui ho cercato di scoprire cosa abbia portato un gruppo di ragazzi e ragazze di San Giuliano Milanese, appartenenti al Gruppo della Pastorale Giovanile Cittadina, guidata dai giovani sacerdoti della Città don Alessandro Lucini e don Emanuele Kubler Bisterzo, nel mese di Agosto, in un bellissimo paese del Salento, Tricase, al servizio di due diverse realtà, bisognose di solidarietà. L’esperienza è improntata “sulle orme di don Tonino Bello” Vescovo della Diocesi di Molfetta-Terlizzi-Giovinazzo e Ruvo di Puglia, dal 1982 al 1993, anno della sua prematura scomparsa per grave malattia. L’ultima delle sue uscite, fu una marcia della Pace a Sarajevo, città in guerra civile, a dicembre 1992, quando la malattia lo aveva già toccato. Ma la sua costante attenzione agli ultimi e ai bisognosi, aveva sempre la precedenza. Per questo, da subito dopo la sua morte, è stato avviato il processo di beatificazione. Don Tonino è sepolto nella sua città natale, Alessano, dove intorno alla sua tomba si radunano costantemente gruppi di giovani come i nostri volenterosi concittadini. Ed ecco la testimonianza di Benedetta Spinazzi.
“È difficile riassumere in poche parole quello che abbiamo vissuto durante questa esperienza , perché le emozioni e gli insegnamenti sono stati tanti e non basterebbe una sola pagina per esprimerli. Da dove cominciare quindi? Innanzitutto il nostro obbiettivo era quello di prestare aiuto e servizio sia in un hospice, ovvero una casa per i malati terminali sia in un oratorio, in un paesino vicino a Lecce. C'era la possibilità di concentrarsi su un solo servizio o di provare entrambi e quindi ci siamo divisi in gruppi. Scriverò più approfonditamente dell'hospice perché è l'esperienza che mi ha interessato direttamente, ma per quanto possano essere diverse o addirittura opposte le due esperienze penso che abbiamo tutti provato le stesse emozioni alla fine, e abbiamo raggiunto lo scopo della vacanza. La chiamo vacanza perché dovete sapere che oltre al "lavoro" avevamo anche molto tempo libero che sfruttavano visitando le spiagge del Salento, che si sa sono tra le più belle d'Italia!
Come dicevo la mattina un gruppo andava all'hospice e svolgeva varie attività, come tenere compagnia agli anziani soli: fidatevi la presenza di una persona nella loro stanza, anche se in silenzio, poteva dare molto sostegno e solidarietà . A volte il accompagnavamo alla messa che si celebrava ogni mattina nella cappellina della struttura , altre volte giocavamo con loro a carte o restavamo a chiacchierare. Alcuni ci raccontavano della loro vita , delle loro incredibili storie , di quello che avevano passato o di quello che speravano per il futuro. Questi momenti sono stati a mio parere i più belli perché ci hanno lasciato un tesoro immenso fatto di ricordi e sentimenti , perché ci siamo in un certo senso affezionati a quelle persone che hanno riempito di sorrisi e gratitudine le nostre mattinate. La realtà è che gli unici a dover ringraziare siamo noi perché è proprio vero che ricevi sempre più di quello che ti aspetti, e questo e quello che è capitato a noi .
Sì, perché dando aiuto a queste persone ci siamo riscoperti , siamo cresciuti e abbiamo capito che il vero valore della vita è saper apprezzare quello che si ha, e ringraziare per questo ogni giorno perché non deve essere così scontato come si pensa. Quello che mi ha più colpito di questa esperienza è stata la forza con cui i nostri ormai amici si aggrappano alla vita e non vogliono lasciarla fino all'ultimo respiro , e come dopo tutto quello che hanno sofferto, sono stati capaci di rialzarsi e continuare ad andare avanti senza abbattersi , pur sapendo che è difficile sperare nella guarigione, perché come ho accennato prima, per loro una cura non c'è.
Tante sono state le emozioni provate fra la gioia le risate, ma anche tanta tristezza soprattutto quando abbiamo dovuto salutare i nostri nuovi amici. Chissà forse un giorno li rivedremo e come dicevano loro , magari ci accompagneranno a fare passeggiate sulle magnifiche spiagge della loro terra.
Per quello che riguarda l'esperienza in oratorio non ho l'ho testata sulla mia pelle, ma ho saputo che gli animatori del gruppo giovani, hanno "risollevato" l'oratorio estivo del paese di Depressa (LE) e i bambini hanno potuto godere di una settimana di puro divertimento. Infatti bastava vedere come i bambini correvano verso di noi e ci chiamavano e abbracciavano e non vedevano l'ora di mettersi a giocare e ballare! Anche in questa occasione ho potuto vedere la voglia di vivere dentro gli occhi di questi bambini e quanta felicità e allegria siamo riusciti a regalare loro. È stata una gioia immensa vedere tanti bambini sorridere.
Sicuramente anche la preghiera e l'avvicinamento al Signore, celebrando ogni giorno la messa ci hanno aiutato ad affrontare questa incredibile esperienza che porteremo nel cuore. Penso che tutti noi siamo felici di aver partecipato e che le nostre aspettative siano state più che soddisfatte . Durante questa vacanza abbiamo avuto anche modo di conoscerci meglio e di creare un 'armonia nel gruppo , infatti non sono mancate le risate come si suol dire "a crepapelle" e ci siamo uniti molto. Dall'altra parte abbiamo avuto il tempo di stare da soli e riflettere su noi stessi, sulle nostre relazioni, sulla nostra fede e questo ha contribuito alla nostra crescita. Per concludere ringraziamo il Signore che ci ha dato l'opportunità di metterci al servizio degli altri e di farci vivere un esperienza meravigliosa che conserveremo nel nostro cuore.”
Redazione RecSando. Angela Vitanza. Grazie Benedetta Spinazzi.