Il lattosio
Che cos’è?E’ il principale zucchero del latte. Dal punto di vista chimico è una molecola di glucosio e una molecola di galattosio legate insieme.
Quali sono gli alimenti che contengono lattosio?
- Latte materno
- Latte animale (mucca, capra, pecora ecc..)
- Burro
- Panna
- Formaggi freschi (formaggi stagionati e grana ne contengono meno)
- Insaccati (salsicce, coppa, prosciutto cotto ecc..)
- Gelato
- Alcuni farmaci
- Alcuni alimenti lo contengono come conservante
Cosa significa essere intolleranti al lattosio?
Per digerire il lattosio e sfruttarlo come fonte di energia, il nostro corpo si serve di un particolare enzima chiamato Lattasi. Chi è intollerante al lattosio soffre di una carenza di questo enzima, per cui non è in grado di far assorbire quantità importanti di lattosio al proprio intestino. Il lattosio non digerito che passa nell’intestino (in particolare nel duodeno) viene attaccato dalla flora batterica, che scatena i sintomi fastidiosi dell’intolleranza.
Quali sono i sintomi di un’intolleranza al lattosio?
Non è detto che ogni persona intollerante al lattosio manifesti gli stessi sintomi, ma i sintomi più comuni sono: gonfiore addominale, flatulenza, diarrea, crampi addominali poco dopo aver assunto alimenti che lo contengono.
A cosa è dovuta la scarsa produzione di lattasi?
Evidenze scientifiche dimostrano che l’enzima in grado di digerire ed assorbire il lattosio (lattasi) svolge il suo compito principale nella prima infanzia, ma dopo lo svezzamento la produzione di questo enzima cala drasticamente, fino a scomparire quasi del tutto tra i 5 ed i 10 anni di vita.
Come mai allora non siamo tutti intolleranti al lattosio?
A livello globale circa il 35% della popolazione adulta non presenta intolleranza al lattosio. Questo è dovuto ad una mutazione vantaggiosa avvenuta circa 7mila anni fa. La migrazione dell’uomo dall’Africa verso i paesi più nordici ha consentito a chi aveva la pelle più chiara la capacità di assorbire il lattosio anche da adulto, in modo da approvvigionarsi vitamina D e calcio attraverso il latte, anche dove la radiazione solare è meno intensa.
Ricerche scientifiche dimostrano infatti che gli Asiatici, gli Africani e gli Indiani d’America sono i popoli maggiormente intolleranti al lattosio.
Come faccio a sapere se sono intollerante al lattosio?
Il test più efficace e scientificamente riconosciuto per diagnosticare l’intolleranza al lattosio è il Breath Test (Test del respiro), che viene effettuato prevalentemente negli ospedali o in altre strutture sanitarie qualificate. Questo test non è invasivo e consiste nel bere una quantità prestabilita di lattosio, sciolta in un bicchiere d’acqua e nell’effettuare un’espirazione forzata dentro un apposito tubicino. Il test dura circa 3-4 ore ed ogni mezz’ora viene eseguita un’espirazione che valuterà la quantità di idrogeno nell’aria espirata. Chi non riesce a digerire il lattosio presenterà dei valori di idrogeno espirato piuttosto elevati; se abbiamo espirato per almeno 3 volte consecutive una quantità di idrogeno superiore a zero risulteremo intolleranti al lattosio.
C’è una quantità di lattosio che posso assumere, se risulto intollerante al lattosio, senza accusare sintomi?
La quantità di lattosio che una persona intollerante può assumere varia da persona a persona. Non esiste una quantità standard per tutti e non è detto che le quantità tollerabili dal singolo individuo siano fisse nel tempo. La tolleranza o l’intolleranza per dosi uguali di lattosio variano anche in base alla qualità del prodotto.
Se risulto intollerante al lattosio andrò incontro a carenze nutrizionali?
No. Chi non assume latte e derivati, può tranquillamente evitare carenze nutrizionali assumendo altri alimenti contenenti calcio e vitamina D.
*Alimenti che contengono Calcio: ortaggi a foglia verde come cavoli, spinaci, broccoli, cime di rapa, cavolo cinese, rucola; fagioli bianchi; fagioli di soia (edamame) ; fichi; arance; mandorle; tofu; sardine ; salmone; erbe aromatiche verdi (alloro, maggiorana, timo, santoreggia, origano, menta, rosmarino, semi di finocchio) ; alghe; semi di papavero, di sesamo e di chia.
*Alimenti che contengono vitamina D: “L’alimento principale è il sole” (non lo possiamo mangiare ma possiamo stare al sole, proteggendo la nostra pelle dai raggi solari diretti, camminando o facendo attività fisica) ; funghi (soprattutto Shiitake) ; tuorlo d’uovo; gamberetti ; tonno; sardine; sgombro; salmone; aringa; verdure verdi; olio di fegato di merluzzo; fegato di manzo.
Esiste una cura per l’intolleranza al lattosio?
Una cura vera e propria non esiste, ma si può cercare di “allenare” il proprio intestino a tollerare quantità maggiori di lattosio non smettendo completamente di assumerlo, assumendo prodotti con quantità minime di lattosio o assumendo a cicli, dei probiotici (batteri lattici che facilitano la digestione del lattosio) che contengono una quantità minima di lattosio.
Esistono in commercio anche delle pastiglie che fungono da sostituto della lattasi, che vengono usate qualora una persona intollerante decidesse di fare uno strappo alla regola e di mangiare alimenti contenti lattosio in grandi quantità (meglio comunque non farla diventare un’abitudine).
Se sono intollerante al lattosio, sono intollerante anche alla proteine del latte?
No. Come detto in precedenza, il lattosio è lo zucchero principale del latte che deve essere scisso dall’enzima Lattasi per essere trasformato in lattulosio e digerito dall’intestino.
Le proteine del latte sono invece la caseina (composta da più tipi di proteine legate insieme ad acqua, enzimi e sali minerali come calcio e fosforo) ; lattoalbumine e lattoglobuline chiamate anche proteine del siero del latte.
Le proteine del latte a differenza del lattosio sono facilmente digeribili.
L’ intolleranza al lattosio è uguale per tutti? [1]
Secondo alcuni studi esistono 4 tipi di intolleranza al lattosio:
- Carenza congenita di lattasi di origine genetica: è la più rara e si manifesta subito dopo la nascita, quando il neonato viene nutrito con latte artificiale, a causa di un difetto genetico. I sintomi si manifestano con diarrea acquosa. Questa intolleranza dura tutta la vita.
- Intolleranza al lattosio dovuta allo sviluppo: si riscontra prevalentemente nei neonati prematuri siccome la produzione di lattasi incomincia solo nell’ultima fase della gestazione. Questa forma non è predittiva di una carenza di lattasi in età adulta poiché con la maturazione la capacità di produrre lattasi può normalizzarsi.
- Intolleranza al lattosio primaria: è la più frequente ed è caratterizzata da una carenza di lattasi acquisita nel corso della vita. Nel lattante la capacità enzimatica è al massimo, poi decresce lentamente man mano che l’individuo cresce. Questa forma è principalmente dovuta al cambiamento di alimentazione nel corso dello sviluppo.
- Intolleranza al lattosio secondaria o transitoria: si manifesta a seguito di malattie del sistema digestivo quali Morbo di Crohn, celiachia, infezioni intestinali acute o interventi chirurgici all’intestino. È dovuta principalmente dall’infiammazione o il danneggiamento dell’intestino tenue e può essere transitoria o permanente.
[1] Fonti:
The recruitment status of this study is unknown because the information has not been verified recently. Rabin Medical Center (2012)
Marion Wäfler Gassmann -2013 Società Svizzera di Nutrizione SSN