All’Angelus del 17 gennaio scorso, in occasione della giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, o anche Giubileo del Migrante, il Papa ha ringraziato in modo particolare i detenuti del carcere di Opera che avevano fornito le ostie per la celebrazione di quella giornata. Ostie che da circa cinque mesi, quattro detenuti, tre alla massima pena, producono all’interno del carcere, grazie alla collaborazione del direttore dott. Giacinto Siciliano che ha messo a disposizione un laboratorio, e la Fondazione “Casa dello Spirito e delle Arti” guidata da Arnoldo Mosca Mondadori, che ha ideato il progetto proprio per il Giubileo della Misericordia.
All’inizio se ne producevano circa mille e duecento al giorno, e i “panificatori speciali” erano tre. Oggi sono in quattro e sono arrivati a produrne tremila quotidianamente, artigianalmente, ad una ad una. Sono destinate gratuitamente alle parrocchie che ne fanno richiesta, ormai da tutto il mondo.
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E domenica 14 Febbraio, lo speciale dono è arrivato a Sesto Ulteriano, alla Parrocchia di San Marziano e Matroniano, guidata dal Vicario don Antonio Loi, che del carcere di Opera è cappellano. Ma il gesto della consegna è stato ancora più commovente. A portarle in Offerta all’Altare c’era uno dei detenuti che le produce, Ciro, che sta scontando la massima pena, e questa era la prima volta in assoluto che usciva dall’istituto dopo 24 anni di detenzione. Con l’obbligo di non muoversi da San Giuliano. Per la speciale occasione, ha potuto beneficiare della presenza della moglie e della figlia. 24 ore di rinascita.
Don Antonio lo ha presentato alla comunità sestese all’inizio dell’omelia, dopo aver fatto ascoltare la canzone di Vasco Rossi “Cambia Menti”: <Una canzone è una poesia cantata e accompagnata dalla musica, e questa è molto adatta in questa prima domenica di Quaresima…..>
Al termine della messa, abbiamo chiesto al Dott. Arnoldo Mosca Mondadori, presente alla funzione, di raccontarci la natura del progetto. “ Questo progetto è nato proprio da un’idea sull’Eucaristia, che come dice il Concilio Vaticano II°, Essa è la Fonte, il Centro, il Culmine, della vita cristiana. Personalmente avevo il desiderio di trovare il modo per comunicare la Bellezza di questo Sacramento. E mi è venuta l’idea di creare un laboratorio all’interno di un carcere, dove vi sono persone coinvolte magari in gravi errori o anche delitti, e che potessero essere loro a fare questo Pane, per poterlo poi inviare al Papa e ai sacerdoti affinché diventi Gesù-Eucaristia, che salva ogni uomo dal male. Abbiamo avuto un bel riscontro. Il Papa ci ha ringraziato all’Angelus. (ascolta intervista integrale, in podcast, anche a Ciro).
(Difficile raccontare emozioni, pensieri e sentimenti di una celebrazione come questa. ndr)
Redazione RecSando Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè