Venerdì 22 apre Il segno inconscio, tappa conclusiva del percorso espositivo che ha fatto dialogare i patrimoni artistici del Comune e di Eni per celebrare i 20 anni del restauro di Cascina Roma
Dalla materia di cui sono fatte le città a quella effimera dei sogni, passando attraverso l’universo femminile e lo spirito degli oggetti. È tutto pronto per la tappa conclusiva del progetto espositivo – condiviso tra Comune ed Eni – per celebrare i 20 anni del restauro di Cascina Roma, da due decenni prestigiosa cornice della cultura cittadina. Il nuovo appuntamento, in calendario da venerdì 22 aprile, è l’ultimo tassello del dialogo – avviato nel novembre del 2014 e concretizzatosi in quattro mostre monografiche – tra il patrimonio artistico di San Donato e quello di Eni, che per l’occasione ha messo a disposizione della città quattro opere di primo livello: Tavola & Città di Valerio Adami, Ritratto di Signora di Felice Casorati, Natura morta con uova, pannocchie e gallo di Mario Mafai e Bianco-nero-corda di Carla Accardi.
Proprio attorno all’opera di Carla Accardi, mirabile acrilico su tela del 1989, è stata costruita la mostra Il segno inconscio, cui sarà affidata la missione di portare a compimento il percorso espositivo. Dopo le “monografie” dedicate ai luoghi urbani, alla natura morta e ai ritratti femminili, il nuovo territorio di esplorazione sarà il “mondo osservato al microscopio”. Il cambio totale del punto di osservazione (e del modo di osservare) è frutto della vertiginosa mutazione della tecnologia che ha accorciato le distanze e accelerato il ritmo dello scorrere del tempo, svelando realtà inesplorate. Muovendosi in questo contesto l’artista contemporaneo scopre che i recessi più intimi dell’inconscio possono diventare soggetto di rappresentazione artistica. Realtà e sogno si confondono rompendo gli schemi classici che confinavano la fantasia entro canoni rigidi. Sulla tela gli oggetti non sono più rappresentati nella loro dimensione reale e quotidiana, ma secondo associazioni irrazionali e spiazzanti che fanno vedere le cose sotto una luce nuova, talvolta inquietante, spesso quantomeno spiazzante. L’esposizione ospitata dalla Galleria D’Arte Moderna Virgilio Guidi offrirà una panoramica sui risultati di questa evoluzione artistica, catapultando il pubblico sandonatese nella dimensione della surrealtà.
L’impianto espositivo, come anticipato, seguirà lo schema sin qui adottato e consistente nel dialogo tra i patrimoni artistici dell’Ente e dell’azienda energetica. Il dipinto della collezione Eni sarà attorniato dalle opere di Francesco Casorati, Pino Di Gennaro, Nado Canuti, Giancarlo Cerri, Giuseppe Martinelli, Vittorio Magnani, Sara Montani, Marcello Motta, Gabriele Poli, Bruno Polver e Giancarlo Pozzi, facenti tutte parte della raccolta cittadina conservata in Cascina Roma.
«Il segno inconscio – spiega l’Assessore alla cultura Chiara Papetti – chiude il cerchio di uno stimolante confronto promosso per celebrare adeguatamente i primi vent’anni di Cascina Roma, punto di riferimento artistico della città e di tutto l’hinterland. L’auspicio è che il dialogo in ambito artistico intavolato con Eni, e declinato in quattro mostre di qualità, non rimanga un’esperienza isolata, ma al contrario rappresenti l’inizio di una collaborazione che possa arricchire l’offerta culturale di San Donato».
La mostra, curata da Luca Pietro Nicoletti, sarà ospitata al piano nobile dell’edificio comunale di piazza delle Arti fino a domenica 22 maggio. Il pubblico potrà visitarla, a ingresso libero, sin dall’inaugurazione in programma venerdì 22 alle 17.30.
in allegato, Bianco-nero-corda di Carla Accardi