Il sistema Airbnb vale 3,4 miliardi di euro in Italia (e chi affitta guadagna in media 2.300 euro)
Il sistema Airbnb, ovvero gli incassi per gli affitti e l’indotto connesso, contribuisce all’economia italiana per 3,4 miliardi di euro all’anno, lo 0,22% del prodotto interno lordo del nostro Paese. Si tratta dell’equivalente di 98.400 posti di lavoro. È quanto emerge da uno studio commissionato da Airbnb che traccia per la prima volta l’attività in Italia.
Per chi affitta un appartamento o una stanza nel portale online, il guadagno medio annuale è stato di 2.300 euro. Un reddito che cresce se si guarda alle città prese in esame nello specifico: a Firenze si arriva a 6.300 euro l’anno, a Roma 5.500, mentre a Milano 2.700.
Il rapporto presentato oggi tratteggia una fotografia dello scorso anno: 83.300 host per 3,6 milioni di turisti e viaggiatori che hanno pernottato e vissuto in un appartamento messo in condivisione sul sito. Con un guadagno totale dei primi di 394 milioni di euro.
La diffusione degli appartamenti e delle stanze in condivisione nel nostro Paese
UN AIUTO ECONOMICO
Ma chi sono gli italiani che ricavano un guadagno dall’affitto della propria casa? il 49% di loro ha un reddito annuale equivalente o inferiore alla media del nostro Paese: circa 22.200 euro. Allo stesso tempo, utilizzano la condivisione della prima o seconda casa per far quadrare i conti e non in maniera professionale: infatti l’87% degli host mette uno o due annunci al massimo all’anno.
Per quanto riguarda il peso sull’economia locale: nel 2015, gli ospiti di case Airbnb hanno speso 2,13 miliardi di euro in attività commerciali come bar, ristoranti, e negozi in genere. Vivere con una famiglia, o comunque in una casa privata è un’esperienza che piace ai visitatori, il 76% di loro sono più propensi a tornare nello stesso posto dove hanno passato le vacanze.
IL RISPARMIO AMBIENTALE
I benefici economici si misurano anche attraverso l’impatto ambientale. Ospitare un turista in case e stanze altrimenti vuote ha generato un risparmio energetico pari al consumo di 51,5 milioni di case, mentre il risparmio idrico è lo stesso dell’acqua contenuta da 800 piscine olimpioniche. Per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti si arriva fino a 7300 tonnellate.