Era il 2004 quando nasceva l'Associazione Araba Sabil. In vista della creazione della consulta interculturale era stata inaugurata dall'allora sindaco Marco Toni; era allora composta da alcuni amici e come oggi, svolgeva attività culturali e interculturali. Nel corso degli anni ha organizzato una scuola di lingua araba per figli di stranieri e/o in aiuto per la lingua italiana per i nuovi arrivati oltre a fare mediazione linguistica e culturale.
Al Presidente Moktar è venuta l'idea di invitare ogni nuovo sindaco dopo l'insediamento, e così sono stati ospiti Gina Greco nel 2009, Alessandro Lorenzano nel 2011 e sabato 9 luglio 2016 (una volta finito il mese del Ramadan), il neo eletto Marco Segàla. Presenti anche i neo assessori Castelgrande, Ravara e Broccanello e la consigliera Nobili oltre ai consiglieri Carminati e Sala dell'opposizione.
Il portavoce dell'Associazione – l'imprenditore giordano Mohamed Al Qudah- residente a San Giuliano da oltre 25 anni, quattro figli nati in Italia, moglie ( Muntaha Washesh) ex consigliera comunale con delega all'integrazione – nella sua presentazione, ha ripercorso questi dodici anni di attività protesa a favorire l'integrazione nel tessuto sociale sangiulianese degli immigrati, principalmente di fede mussulmana e lingua araba, dando così una fattiva collaborazione all'Amministrazione comunale. Negli ultimi anni, è iniziato anche il dialogo con le parrocchie del territorio, con scambi di iniziative, soprattutto tra i giovani e addirittura la partecipazione come segno di fratellanza alle funzioni cattoliche della mezzanotte di Natale dello scorso anno nella Parrocchia San Carlo e a Pasqua nella Parrocchia di Zivido. (Senza contare, che molti bambini mussulmani, frequentano l'oratorio, anche nel periodo estivo-n-d-r-).
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Il primo ospite invitato a dare una testimonianza di questa iniziativa, è stato proprio il sindaco che per primo ha creduto all'importanza che poteva avere una associazione come questa in città, Marco Toni, (i sindaci successivi erano assenti per impegni precedenti). Egli ha ricordato che il sindaco giura sulla nostra Costituzione, la quale assicura ai cittadini pari dignità nella professione della propria fede. Lui aveva addirittura messo a disposizione l'aula consiliare per permettere ai cittadini islamici di esercitare il diritto di pregare. A seguire gli interventi di don Nicola Cateni e don Luca Violoni, i quali hanno confermato l'importanza del camminare ognuno con le proprie fedi, ma insieme per collaborare e per conoscersi meglio continuando così il processo di dialogo intrapreso.
Infine l'atteso intervento di Marco Segàla, che ha confessato che prima non conosceva questa realtà, ma una volta venuto a conoscenza del ruolo che ha in città, pensa che la collaborazione continuerà, perchè Sabil come Associazione tesa promuovere l'integrazione, è una grande ricchezza per la città ( se si pensa anche che a san Giuliano sono presenti persone provenienti da 93 paesi esteri); e perchè una cosa è professare la propria fede, qualunque essa sia, come diritto garantito dalla Costituzione, altra è la sicurezza, che va perseguita in tutti gli ambiti, e dunque non cadere in facili stereotipi, che i cattivi son tutti stranieri. La rinascita di San Giuliano passerà anche dal fare squadra, e in questo senso la collaborazione con tutte le associazioni, che ha già interpellato, sarà di primaria importanza.
E la conoscenza e la collaborazione iniziano spesso dalla tavola: l'incontro è finito con un aperitivo a base di pietanze tipiche della cucina araba.
Buon lavoro e buon dialogo a tutti.
Redazione RecSando Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè