Alessandro Monti :: Unfolk Collective “Intuitive Maps”
E' uscito oggi 20 marzo 2017 il nuovo disco di Alessandro Monti, membro fondatore e autorevole autore dell'influente gruppo prog “QUANAH PARKER”.
Inizi ad ascoltarlo e ti rendi subito conto che stai per iniziare un viaggio. Un viaggio fatto di suoni che cambiano i colori del tuo spazio, basta chiudere gli occhi e non vedere quello che c’è intorno a te, lasciarti trasportare dalle onde sonore e immaginare.
Alessandro Monti, grazie per questo #IntuitiveMaps che soffice e ondeggiante ci fa immaginare con un filo di speranza il futuro. Dopo averlo ascoltato, quello che subito mi è venuto in mente è stato:
"Per fortuna che c’è ancora dell’ottima musica da ascoltare”.
Ok non è importante etichettare Alessandro Monti, ma giusto per far capire di cosa stiamo parlando le sonorità di questo album mi ricordano influenze di vari artisti, potrebbe essere che nella cultura musicale di Alessandro Monti ci siano stati ascolti di dischi di Miles Davis, Brian Eno, Tangerine Dream, Gong, Agorà, Philip Glass.
La musica elettronica mista a ritmi tribali sono il tappeto sonoro , filo conduttore di questo concept album. Un album psichedelico fatto di accattivanti frammenti jazz che racchiudono influenze di world music.
Un album rilassante da ascoltare con attenzione.
E poi ragazzi, dovete sentire la potenza del basso nel pezzo Church of Antrax, l’incalzante ritmo della batteria e il tappeto elettronico che per 7:32 riprendono perfettamente le sonorità del brano originale scritto da John Cale & Terry Riley nel 1971
Un disco minimalista, forse non solo questo, se ascoltate Mbuyu Na Mkonge un brano scritto insieme all’amico Alessandro Pizzin che per tre tracce sparse nell’album ritorna per descrivere le immense distese di alberi che scorrono viaggiando nel paesaggio africano.
E allora indubbiamente ascoltando questo cd si sta compiendo un grande viaggio attraverso il Pianeta, un viaggio che pur raccontando come lo abbiamo ridotto, mostra anche attraverso le sue sonorità un grande speranza per il futuro.
Ed è quello che ben viene rappresentato dal 7 brano Pashupatinath Temple/Ruins Of Kathmandu.
Il brano che per 16:32 secondi racconta quello che ci descrive nelle note del brano Alessandro Monti. “La prima sensazione che ho provato arrivando a Katmandu era quella di essere giunto all’inferno, per via dell’aria irrespirabile, per la terra e la sabbia ovunque, per via delle mucche che cercavano qualcosa nei rifiuti, per il caos e il traffico, per via del fiume che attraversava la città formato da escrementi e spazzatura putrida, con falò improvvisati per strada che bruciavano tutto comprese le materie tossiche, come se il progresso imprevisto avesse trovato impreparata la popolazione …. e volgendo lo sguardo verso l’imponente visione dell’Himalaya una grande speranza, grande contraddizione, come se l’infermo e il paradiso fossero in realtà la stessa cosa …e forse è proprio così.
E come sempre arriva l’ora del biscotto “metafisico”, il gran finale, improvvisato, scritto e composto in duo con Alessandro Pizzin, che racchiude l’essenza di questo disco, di queste mappe intuitive che danno il titolo all’ album.
Alessandro Monti, quel che voglio dirti è non mollare. Sei un grande, porti avanti con grande tecnicismo e bravura la musica nel mondo.
E’ un disco che tutti devono avere, da ascoltare e riascoltare. Sono convinto che la musica sia un grande strumento per cambiarci nel profondo, per migliorare e questo disco ne è la prova.
Tracks
1 | ESP Sutra | 1:39 |
2 | The Seventh Orbit | 9:40 |
3 | Mbuyu Na Mkonge Part 1 | 4:06 |
4 | The Theatre Of Eternal Snows | 8:32 |
5 | Church Of Anthrax | 7:32 |
6 | New Rhodes Tapestry | 7:18 |
7 | Mbuyu Na Mkonge Part 2 | 6:06 |
8 | Pashupatinath Temple/Ruins Of Kathmandu | 16:32 |
9 | Mbuyu Na Mkonge Part 3 | 8:04 |
10 | L'Ora Del Biscotto Metafisico | 6:56 |
Formazione traccia per traccia
a cura dei servizi giornalististi di RadioCodaRitorta – Fabrizio Cremonesi