E' calato il sipario sulla Festa in Città 2017, con la chiusura in musica del concerto dei cori delle sette Parrocchie (anche se ne mancava uno), e musica…per le orecchie… il successo della Mostra "Ad Usum Fabricae" allestita in sala esposizioni Tapia Radic: oltre 1000 i visitatori nelle due settimane, tanti adulti nei fine settimana, ma tantissimi i bambini accompagnati da insegnanti delle scuole del territorio o dalle catechiste delle parrocchie.
Secondo una tradizione italiana, la dicitura in lingua latina "Ad usum Fabricae" indicava, nel Medioevo, i beni esentati da ogni dazio, perché, ad esempio, destinati alla costruzione delle cattedrali. (poi noi italiani, ne abbiamo fatto un uso "improprio" utilizzandone solo le iniziali!).
Con l'aiuto delle guide – Alessia Bocchia, Erica Cozzi, Mariangela Morese e Mauro Cannizzo, tutte volontarie- coloro che hanno visitato la mostra hanno scoperto tante piccole storie, spesso sconosciute, legate alla costruzione della "nostra" Cattedrale, dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, che ricordiamo porta data d'inizio 1386, come allora annunciato dall'Arcivescovo Antonio da Saluzzo, e come riportato su una lapide ancora visibile in Duomo.
"Tra i primi che assicurarono il sostegno all'opera vi fu il signore di Milano Gian Galeazzo Visconti, che nel 1387 concesse l'uso delle cave di Candoglia e la possibilità di trasportare i marmi senza dazio, apponendo il marchio AUF sui blocchi. A.U.F – Ad Usum Fabricae, ad uso della fabbrica, appunto.
La mostra è costituita da 20 pannelli e descrive come nacque nei milanesi la voglia di costruire una grande cattedrale che facesse Milano grande tra le grandi città europee. In stile gotico, ma con l'originalità della tradizione ambrosiana. E dedicata a Mariae Nascenti, come scritto sulla facciata. Una Cattedrale con oltre 3500 statue di santi, profeti e giganti. E poi le guglie, con volti noti o sconosciuti, fiori, animali. E più in alto di tutti, la "Bella Madonnina" E ancora la generosità, senza differenza di classe, ricchi e nobildonne, ma soprattutto piccoli donatori, chi con la manodopera, chi accorreva a portare il proprio obolo, anche cibo, : gente che magari "viveva in catapecchie, ma costruiva cattedrali". Tutto minuziosamente riportato in grandi libroni, anche piccole tenere storie. E infine il lato sociale della costruzione di una così enorme opera: posti di lavoro, (si legge da 4000 a 7000 persone, ma circa un quarto stranieri) innovazione tecnologica, abilità professionali, nuove infrastrutture-basti pensare ai navigli, importantissime vie di navigazione per il trasporto dei materiali fino sul luogo-, e che di fatto diede la spinta per il decollo commerciale di Milano, che come la costruzione del suo Duomo, durerà ancora a lungo!
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Ritornando alla fine della Festa, sabato nella Chiesa di Zivido, con anche presente il sindaco Segàla e il prevosto della Città don Luca Violoni, i cori parrocchiali della comunità Pastorale…….in costruzione, si sono esibiti in un concerto, eseguendo ognuno dei brani legati in un certo qual modo al titolo di quest'anno della festa "Abitiamo la città!"
Con "sorpresa" finale. Il saluto di Don Nicola Cateni, per anni direttore dei cori riuniti in queste occasioni, che proprio questa settimana lascerà San Giuliano.
Potete rivedere/risentire alcuni dei brani proposti accedendo al link di seguito riportato. Come anche l'inaugurazione della Mostra.
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Redazione RecSando Angela Vitanza – Foto mostra Luigi Sarzi Amadè
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