Dopo undici mesi di lavori di ristrutturazione, domenica 18 marzo viene “riconsegnata” alla comunità sangiulianese la Prepositurale vestita a nuovo.
Era infatti aprile dello scorso anno quando i sangiulianesi videro pian piano “scomparire” dietro i ponteggi e i teloni la facciata della chiesa centrale, deturpata nel tempo dalle intemperie.
Che ci fosse da metterci le mani, don Luca Violoni se ne era accorto fin dal suo arrivo nel 2014, e quasi subito aveva iniziato a metter le basi per il restauro contattando aziende, architetti e progettisti specializzati ,con l’intento di riportare la facciata, risalente al 1600, all’antico splendore. Perchè “la comunità, (e la città), meritava la sua chiesa riportata alla sua antica bellezza”. Così dice don Luca nella conferenza stampa convocata mercoledì mattina, insieme alle maestranze che hanno portato a termine il progetto: gli architetti Angela Baila e Lorenzo Mazza e il restauratore Giacomo Luzzana.
I risultati sono sorprendenti , si sapeva che sotto ” lo strato del tempo” c’era sicuramente del bello grazie a ricordi e testimonianze. Ma da come era “ridotta”, quasi appiattita, si può pensare che non ci fosse la consapevolezza di quanta bellezza si nascondesse “sotto”. Quindi si è partiti con un lavoro di “scoperchiatura”.
Così son tornati alla luce tutte le curve, spigoli , colori (che danno proprio l’aspetto tridimensionale) e soprattutto l’affresco, posto centralmente nella parte superiore, della Madonna del Rosario, alla quale è stato aggiunto San Giuliano (patrono della città) con una palma in mano, segno del martirio, in ginocchio davanti a lei in segno di omaggio. Immagine ritenuta molto significativa per i fedeli . Oltretutto, si è scoperto che fin dalla sua origine nel sesto secolo, la prima chiesetta qui edificata, di origine longobarda, era dedicata a Santa Maria. Quindi è proprio storica la devozione della città alla Madonna. E anche per questo che la festa della città è sempre stata legata alla ricorrenza della Madonna del Rosario.
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Questo risultato è stato possibile proprio avendo potuto attingere al ricchissimo archivio storico della parrocchia, dice l’architetto Baila, ringraziando don Luca per averne permesso la consultazione. Lo studio è stato approfondito su tutta la parte architettonica interessata al restauro, compreso il campanile, che è stato il primo elemento a essere “liberato” già lo scorso anno. Gli studi preparatori , le tecniche utilizzate, i materiali sono stati importantissimi per gli esecutori dei lavori, (della ditta Luzzana). E fondamentale è stata la cura e la competenza specialistica che questi hanno messo in ogni dettaglio. Così come il restauro del portone, eseguito dalla ditta Spinelli, che ha riportato a nuovo il portone originale. I danni maggiore riscontrati, sono stati causati dalle infiltrazioni d’acqua dalla copertura poco efficiente, dice il sig. Luzzana, e i danni da esse causati, sono stati riparati in modo superficiale, (si sono scoperti sette strati di intonaci ). Molto importante sarebbe stata, e sarà, la manutenzione costante.
Non di secondaria importanza erano i costi dell’operazione e il reperimento finanziamenti. Questi sono arrivati dalla Fondazione Cariplo, dalla Fondazione Lambriana- Fondazione per attività religiose e caritative della Diocesi-da fondi regionali, e dalla quota (8%) che i comuni devono devolvere agli edifici religiosi in base a una legge regionale, che sono derivanti da una percentuale degli oneri urbanizzazione secondaria che incassano., E infine dalle offerte dei fedeli- ad oggi ca 80 mila euro!). Con quanto si è reperito, si è portato a termine il lavoro della copertura, delle parti antiche, della facciata e dei laterali Per una spesa complessiva di circa 350.000 euro. Le prossime idee vanno verso la finizione delle due cappelle laterali e infine, la più importante, della piazza.
Redazione RecSando Angela Vitanza
Fotografia: Angela Vitanza e Luìgi Sarzi Amadè
Fotografia: Angela Vitanza e Luìgi Sarzi Amadè
(nel collage di foto si possono vedere le differenze nel tempo : la prima, con la vecchia foto risalente a circa 100 anni fa- gentilmente fornitaci dal Prof. Stefano Sportelli, studioso della storia della città-la seconda la facciata un anno fa e infine come è oggi).
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