I Sindaci del distretto chiedono interventi risolutivi al problema dell’assistenza sanitaria di base
Da Arluno a Zibido San Giacomo. La lettera riporta le firme dei Sindaci di 37 Comuni del distretto sanitario Melegnano e Martesana. Oggetto: il preoccupante calo di medici e pediatri di famiglia.
Con una comunicazione congiunta, i Primi cittadini hanno chiesto al Direttore generale ATS della Città Metropolitana di Milano, Marco Bosio, e all’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, di essere informati riguardo alle azioni che l’Azienda Tutela Salute intende intraprendere per fronteggiare il problema del mancato turnover nel settore dell’assistenza sanitaria di primo livello.
Le statistiche presentate durante l’ultima Conferenza dei Sindaci, infatti, evidenziano come, nel Distretto, a un numero di pensionamenti in costante crescita (nel 2018 sono 26, nel 2024 saranno 144) non corrisponda un’adeguata quota di nuove assunzioni. Solo 12 dottori (9 medici di base e 3 pediatri) hanno accettato l’incarico a ricoprire uno dei 62 posti disponibili nell’ASST Melegnano e Martesa. Lo stesso documento ipotizza, tra le possibili soluzioni a breve termine, l’applicazione dell’Accordo Integrativo Regionale, che prevede una remunerazione aggiuntiva per i medici operanti nelle cosiddette “zone disagiate” e l’ampliamento del numero massimo di assistiti (da 1.500 a 1.800).
Preoccupati da questi numeri, i Sindaci di Arluno, Baranzate, Bareggio, Boffalora sopra Ticino, Bussero, Casalmaiocco, Cernusco sul Naviglio, Cerro Maggiore, Cuggiono, Cusano Milanino, Gaggiano, Liscate, Magenta, Magnago, Melegnano, Melzo, Novate Milanese, Opera, Pessano con Bornago, Pieve Emanuele, Pioltello, Pogliano Milanese, Rodano, Robecco sul Naviglio, Rozzano, San Donato Milanese, Sedriano, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio, Vanzago, Vaprio d’Adda, Vernate, Vimodrone, Vizzolo Predabissi e Zibido San Giacomo hanno scritto alle autorità competenti per conoscere quali azioni sono state concretamente programmate per risolvere le criticità a lungo termine.
«Quella del medico di famiglia è una figura fondamentale per la salute individuale ma anche per il benessere sociale – spiega il Sindaco Andrea Checchi – per questo abbiamo chiesto a Regione Lombardia di tenerci informati sull’evolversi della situazione e sulle possibili soluzioni che intende mettere in campo per fronteggiare la carenza di personale. Si tratta di un problema che San Donato sta già vivendo a Poasco, dove la mancanza del secondo medico di base sta causando disagi soprattutto alle persone anziane. Con questa lettera, le Amministrazioni desiderano esercitare il ruolo di monitoraggio, collaborazione e informazione che rientra nelle proprie finalità istituzionali».