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Donne a perdere: piccole storie di ordinaria quotidianità

Domenica 18 novembre, l’inaugurazione della mostra apre il programma delle iniziative in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Tra le iniziative previste in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre), il Comune di San Giuliano Milanese ospita la mostra: “Donne a perdere. Piccole storie di ordinaria quotidianità”: il tema delle donne vittime di violenza viene rappresentato attraverso le quindici opere della pittrice Carla Bruschi e gli altrettanti racconti della giornalista Barbara Sanaldi.
Domenica 18 novembre, alle ore 17 presso SpazioCultura (piazza della Vittoria 2), si terrà l’inaugurazione della mostra, che rimarrà aperta fino al 25 novembre. Ingresso libero.
“La mostra “Donne a perdere. Piccole storie di ordinaria quotidianità” – spiega l’Assessore alla Cultura e Pari Opportunità, Nicole Marnini – racchiude già nel titolo quell’elemento di drammaticità che un tema come la violenza sulle donne immediatamente suscita. Parlare di “quotidianità” mette ancora più in evidenza che si tratta di un argomento tragicamente attuale, che inquina la nostra società rivelandone la pericolosa carica di violenza e di odio che i racconti ispirati a fatti veri e le opere che saranno in esposizione a San Giuliano Milanese fino al 25 novembre ben rappresentano. Ma dinanzi alla sofferenza, al dolore e alla forte carica emotiva che queste storie sprigionano, l’unica risposta utile è proprio questa: parlarne e aiutare a parlarne, esplorare le paure e le angosce che suscitano e farsi portavoce della necessità di mantenere sempre “accesa la luce” su questi casi di sopraffazione contro cui ognuno di noi può e deve fare qualcosa. Come Amministrazione, grazie all’abilità e alla creatività di due donne, abbiamo voluto contribuire a evidenziare proprio questo aspetto: è indispensabile volgere il nostro sguardo su questa terribile realtà, fatta di discriminazione e quotidiani soprusi che le parole e le figure illustrano in maniera efficace e direi complementare. E soprattutto indignarci, perché non c’è altro atteggiamento da tenere. Ma nel contempo avere ben chiaro che da tutto il dolore del mondo si può, con fatica e pazienza, anche risalire e ritrovare la fiducia nel domani. Sono storie che definirei di “resilienza”, ben esemplificate dall’ultimo dipinto che simboleggia proprio quella speranza che tutte le donne hanno il sacrosanto diritto di riconquistarsi per la loro vita”

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