Corteo antirazzista a Melegnano

Un numero di partecipanti oltre le aspettative sabato pomeriggio 23 Febbraio 2019  al corteo  antirazzista di  Melegnano,  indetto dal sindaco Bertoli  con gli hashtag  #CITTADINIDELMONDO #NESSUNOÈSTRANIERO #PRIMALEPERSONE

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Dopo che qualcuno aveva imbrattato i muri dell’abitazione della famiglia Pozzi con scritte razziste, dopo che si è scoperto che avevano adottato un ragazzo senegalese di 22 anni, già da tempo accolto nella loro famiglia. 
 

Da 1500 a 2000 la stima dei partecipanti, senza bandiere di partiti, così era stato richiesto,   ma con tanti Gonfaloni di città vicine, con i rispettivi sindaci e per la città di Milano l’Assessore  Maiorino.  E poi gli striscioni di Associazioni  del territorio, dell’A.N.P.I.,dell’Associazione culturale Araba Sabil, di  Libera, Bandiere della pace, disegni di bambini. Bella la presenza di tanti bambini e dei Boy Scout. Il ritrovo era fissato per le 16 nel piazzale della Stazione, che in poco tempo si è riempito di colori,  fischietti e rulli di tamburi. 

Il corteo guidato dai sindaci si è snodato lungo la via 8 Giugno fino ad arrivare in piazza del Castello, dove dal palco hanno fatto i loro interventi, oltre al primo cittadino melegnanese, fautore dell’iniziativa, la rappresentante dell’A.N.P.I., un rappresentante della diaconia valdese, la responsabile di Libera, il coordinatore degli Scout.
 

 

Ultimo a prendere la parola il sig. Pozzi, neo-papà  ufficiale di Bakary, un ragazzo che abita a Melegnano già da tre anni, perfettamente inserito nelle realtà locali scolastiche e sportive.
Non si aspettava questa risonanza, perchè probabilmente non si aspettava neanche quei vili gesti sulle mura di casa.
Ora vogliono solo ritornare alla normalità.
 

Redazione RecSando  – Angela Vitanza