SANDONATESI EUROPEI: Binomio Reale ?
Ti chiedo di presentare te stesso/a e il proprio gruppo partendo da quello che siete, ovvero una entità sandonatese e quale è la vostra visione dell’Europa.
Mi chiamo Gina Falbo e sono Consigliere Comunale a San Donato Milanese. Sono il segretario politico della lista civica Insieme per San Donato.
La mia visione di Europa? Io mi sento europea. E poi italiana.
Perché? Perché vedo nell’Europa una occasione. Penso alla sua nascita, al progetto di una comunità di destino all’indomani delle due guerre mondiali. A De Gasperi che ne volle fortemente la costruzione con l’obiettivo “Mai più guerre”.
Quel progetto ha portato a grandi risultati: ha assicurato 70 anni di pace, ha abbattuto le frontiere con la libera circolazione di persone e culture, ha coinvolto tanti stati fino a diventare 28, ha creato il mercato unico. Per me non è un punto di arrivo ma un innegabile e importante punto di partenza.
1. Sei mai stato/a guidato/a nelle scelte fatte per san donato da una visione più ampia non solo sandonatese ma prendendo spunto dal fatto che oltre ad essere sandonatesi e ad essere italiani, siamo anche europei
Si, in molte occasioni. Pur concentrando, per ovvie ragioni, la nostra azione politica su tematiche locali, non dimentico che San Donato è inserita in un’area metropolitana di respiro internazionale. Dove abbiamo la fortuna di parlare più lingue e incontrare tante culture, europee e no. Non possono non essere collegati a temi di portata europea le sfide relative ad esempio ai flussi migratori, alla realizzazione di infrastrutture, ai cambiamenti climatici, al commercio, al mondo della scuola e al sostegno ad iniziative che incidono sul nostro territorio (vedasi per esempio SPRAR, Expo, centri sportivi e sedi di multinazionali) sempre più inserite in un contesto sovranazionale. Mi piacerebbe che la nostra Amministrazione cogliesse molto di più di quanto fatto finora le possibilità legate al territorio in chiave “europea” (si pensi, ad esempio, ai modelli urbani anche in chiave di mobilità sostenibile ovviamente adeguati al nostro territorio).
2. Europa si chiama il vecchio mondo, ma volenti o nolenti tutto è nato qui, tutto quello che conosciamo è nato qui, come lingua, come cultura come modo anche sbagliato di imporsi sugli altri è nato qui. Il colonialismo non è nato dalle americhe o dall’africa ma siamo noi che credendoci, ma anche fattivamente essendo ill centro del mondo conosciuto abbiamo trasportato i valori brutti o buoni che siano dell’Europa fuori dal nostro continente. Secondo te queste elezioni europee serviranno per far capire che serve ancora più Europa, oppure che l’Europa è solo parte del mondo e che deve quindi dialogare con il resto del mondo, perché sia dal punto di vista numerico, sia dal punto di vista geografico non siamo i padroni del mondo, ma siamo parte del mondo
Le elezioni europee saranno decisive per le sfide che tutti i paesi membri si pongono (flussi migratori, terrorismo, stagnazione economica, crisi demografica. cambiamenti climatici, tra gli altri). Serve una Europa con una identità chiara, pur nel rispetto delle peculiarità dei singoli Paesi (tali peculiarità non vanno annullate ma valorizzate perché contribuiscono a rafforzare le radici di un’Europa che si basa innanzitutto sui valori del rispetto dei diritti umani e delle uguaglianze, senza i quali non può esserci benessere e sviluppo). Serve un’Europa che salvaguardi rispetto agli altri Paesi sia i propri valori che i propri interessi economici, soprattutto verso gli Stati Uniti e i paesi emergenti quali Cina e India. Un’Europa debole non è utile a se stessa e nemmeno al resto del mondo. Per farlo serve restituire dignità all’Europa dei popoli, senza primogeniture né chiusure di parte.
3. Cosa ti senti di dire ad un cittadino scettico, che non crede più nella politica, ad un cittadino che anche dopo queste tue prime risposte alle mie domande non vuole “schiodarsi” da casa e non andrebbe a votare; tu come politico sandonatese e come responsabile della formazione politica che rappresenti, hai paura, come del resto abbiamo paura noi cittadini e anche appartenenti a RecSando che queste saranno le elezioni europee più importanti che potrebbero dare una nuova svolta all’Europa, un cambio di passo, ma che per le ragioni dette prima potrebbero essere le meno votate ? Ti senti di dire qualcosa a chi vede in te un punto di riferimento, per far si che decidano di andare a votare e che non se ne stiano a casa e che non voti il 30% ?
Il non voto non è mai una scelta. E’ un arrendersi. Contribuisce comunque alla vittoria di qualcuno, magari proprio di chi meno ci convince. Riappropriarsi della politica è il primo passo per un cambiamento. Perché si chieda alla politica e ai politici di “servire” i cittadini, è necessario che i cittadini partecipino e siano maggiormente consapevoli dei loro diritti. E anche dei propri doveri.
Andate a votare. E fatelo consapevolmente. Informandovi bene e in modo corretto, anche sulle modalità di voto. Queste elezioni sono oltremodo importanti perché si confrontano due visioni distinte e contrapposte: una cosiddetta “sovranista” che ha una visione anti-europeista ed una appunto “europeista” che crede invece che sia una necessità restare uniti nel confronto con il resto delle potenze economiche mondiali.
4. Torniamo al livello sandonatese. Se noi abbiamo paura che a livello europee non voteranno tante persone, abbiamo invece un dato reale e di fatto. Alle ultime elezioni amministrative a San Donato Milanese l’affluenza alle urne è stata intorno al 50%, quindi come Presidente di queste rete civica RecSando e testata giornalistica on line che agisce principalmente a livello locale ti chiedo se secondo te oggi nella situazione reale di questa città, che vediamo tutti un po’ bloccata, una città che se tenta di fare qualcosa, spesso e volentieri spacca in due la cittadinanza su quello che è giusto fare, tu cosa ritieni, che le ultime vicissitudini sandonatesi che hanno visto contrapporsi maggioranza e opposizione, sono totalmente insanabili, oppure c’è un modo per uscire da questa impasse proprio perché le sfide del futuro, sfide nella quale San Donato è un puntino nel cosmo e servirà quindi tanta coesione, ovvero una visione molto chiara di quello che deve essere il futuro; cosa reputi che San Donato debba cambiare passo, oppure no e soprattutto come dovrebbe cambiarlo ?
Ho sempre portato avanti in modo convinto le istanze dei cittadini e rimproverato in modo deciso a questa Amministrazione la mancanza di reale partecipazione e condivisione. La contrapposizione molto forte di questi ultimi tempi è figlia di scelte che i cittadini avvertono come calate dall’alto senza alcun loro coinvolgimento e senza un reale ascolto. Penso sia necessario in un momento di forte empasse ritrovare il vero senso istituzionale, essere responsabili. Per questo sulle partite più significative per i cittadini (Parco Mattei e Piano della Sosta/Mobilità) ho proposto alla maggioranza un confronto. Per quanto riguarda il Mattei, il Sindaco, proprio nel momento in cui si stava chiudendo positivamente il confronto con una proposta seria e concreta, mi ha sbattuto la porta in faccia, segno di una non reale volontà di accettare proposte se queste vengin da una parte polita avversaria. E’ stato un errore gravissimo che peserà sulla sua coscienza e purtroppo su tutti noi cittadini. Sul Piano sosta e sulla mobilità in generale si sta, sperabilmente, per costituire una Commissione ad hoc che affronti in modo unitario e rapido problemi molto sentiti dai cittadini e la cui risoluzione non può più attendere.
5. Tu che sei un esponente di spicco della comunità politica San Donatese, se fossi stato tu a governare la città oggi, come avresti affrontato questo problema che oggi sta spaccando in due la città? (strisce blu) Come avresti agito; avresti prima realizzato una cosa piuttosto che un’altra, oppure quello che è stato fatto fino ad ora non è il disegno finale e si doveva arrivare a questo in altri modi o non si doveva arrivare a questo? Quali alternative avresti adottato?
Io non avevo nel mio programma di governo la sosta a pagamento e quindi non avrei realizzato tale piano. Sicuramente ritengo (ed è per questo che nel tavolo di confronto richiesto ho messo TUTTI i temi della mobilità) che il tema andava “sistemato” all’interno di un più ampio progetto di mobilità della nostra città, sia per quanto concerne il traffico interno che di attraversamento e non dimenticando in primo luogo l’impegno per il prolungamento della metropolitana gialla fino a Paullo.
Le strisce blu non sono in sé una blasfemia, non l’ho mai pensato. Se proprio si ritenevano necessarie, io le avrei realizzate in modo più organico con tutte le altre soluzioni e soprattutto avrei realizzato il piano in modo decisamente più graduale e meno capillare, con un’attenzione maggiore verso i residenti.
6. Supponiamo ora che ci trovassimo improvvisamente al 2022 e la tua formazione politica vincesse le elezioni. Quali sarebbe le priorità per la San Donato 2022, una cosa che secondo te bisognerebbe fare subito, in assoluto, Ovvero mi spiego meglio. Quale cosa realizzeresti tu che oggi sei all’opposizione, ma che potresti realizzare e fare solo se vincessi le elezioni del 2022. Ma per un attimo, immagina di averle già vinte adesso nel 2019, cosa faresti domani per mettere in pratica quella idea che potresti rendere viva soltanto nel 2022, vincendo.
Darei delle risposte alla città in modo immediato in termini di sicurezza e sport. I progetti su questi due temi sono al palo da troppo tempo, San Donato non lo merita. I cittadini non lo meritano. Investirei sulla città, ma davvero. San Donato è ormai una città senza guida e sta sempre più diventando una città senza volto.
7. Ti chiedo infine se secondo te San Donato, città importante alle porte di Milano, non dovrebbe accrescere il proprio ruolo a livello di città metropolitana, ma non solo guardando alla grande mamma, Milano, ma a tutte quelle realtà che sono più vicine a noi, ovvero i comuni del Sud Est Milano, e come faresti per fare in modo che una politica cittadina non sia solo per le quattro mura del Comune, ma che sia una politica espansiva che vada a capire anche che certe istanze che ci sono in un Comune, e le strisce blu lo hanno dimostrato, nascono per un problema di attraversamento, di affluenza verso San Donato ma San donato ha voluto risolverle solo con un provvedimento locale. Secondo te esiste la possibilità di avere un dialogo più ampio fuori da san Donato per far si che problemi come quello del traffico e dalla mobilità siano affrontati in maniera più ampia affinché non si arrivi a queste contrapposizioni?
Ma certo che esistono le possibilità di dialogo! Ma per avere un dialogo con qualcuno è necessario che la tua controparte ti veda come un interlocutore. Pensi solo al tema della metropolitana, al tema del boschetto di Rogoredo che avanza inesorabile verso San Donato (Via Impastato). Oggi non siamo in grado nemmeno di parlare con il Sindaco Sala per mettere un ascensore alla metropolitana, Abbiamo aziende sul territorio che non sentono più questa Amministrazione come un interlocutore (leggasi Eni, Policlinico di San Donato). Più che gli obiettivi, è necessario cambiare gli attori ed essere maggiormente credibili e affidabili per i soggetti con cui ci dobbiamo necessariamente interfacciare.
Grazie per l’attenzione, RecSando!.
Gina Falbo
P.S. Abbiamo indirizzato una email a tutti i capigruppo dei partiti politici di San Donato Milanese. Pubblichiamo le risposte nell’ordine in cui ci sono pervenute.
Ci dispiace che solo alcuni capigruppo hanno aderito a questa inziativa, e alcuni non si sono nemmeno degnati di rispondere.
A voi giudicare le loro scelte. Noi di RecSando, abbiamo offerto indistintamente a tutti questa opportunità.
Siamo sempre più convinti che il motto di RecSando, “SIAMO CIÒ CHE SCEGLIAMO”, rispecchi a pieno il comportamento di ognuno di noi, nei confronti degli altri.
Il testo della email inviata ai capigruppo dei partiti politici di San Donato Milanese
Sono Fabrizio Cremonesi, Presidente dell’Associazione RecSando.
Come sapete RecSando opera sul territorio sandonatese da oltre 23 anni e per il suo ventesimo anno è stata insignita della benemerenza civica comunale.
Siamo sul territorio in varie forme e contenuti, ma sempre con una imprescindibile finalità socio-educativa.
RecSando è informazione, RecSando è socializzazione, RecSando è futuro, RecSando sono io, siamo Noi, siete Voi.
RecSando è di chi la fa, di chi la ama, di chi ne fruisce, di chi ne scrive le pagine bianche.
RecSando però negli anni ha capito che l’effetto farfalla esiste non soltanto in natura ma forse ancor di più nei rapporti umani, tra le persone, tra chi è interconnesso, tra chi è connesso.
Oggigiorno i social media ci rendono tutti parte di una rete mondiale piuttosto che locale. Ed ecco perché RecSando ormai si può dire che abbia varcato i confini comunali non solo per sua volontà, ma lo ha fatto ontologicamente, perché così è e perché così deve essere.
RecSando, pur se affascinata dalle nuove tecnologie, ha sempre messo al centro l’uomo e il cittadino, perché è la consapevolezza e la cultura che fanno usare il progresso secondo canoni e finalità davvero utili e migliorative della condizione di tutti.
Siamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non abbiamo tutti lo stesso orizzonte.
Chi diceva queste parole ?
Lo scopriremo insieme, però abbiamo usato questa citazione per introdurVi la richiesta che come RecSando vogliamo ufficialmente porVi in vista del cruciale e delicato passaggio del 26 maggio prossimo, vale a dire le Elezioni Europee.
A Te come capogruppo noi di RecSando chiediamo un po’ del tuo tempo per una chiacchierata sull’Europa, sulla tua visione, sul nostro futuro comune, su come un voto europeo può riverberarsi anche a livello comunale.
Io come Presidente di RecSando sarei felice di avere con Te una interlocuzione telefonica per avere la possibilità di spiegarti meglio alcuni aspetti della Ns proposta, ti chiedo quindi di rispondere a questa comunicazione via mail, solo a me, con il tuo numero di telefono per poterci sentire.
Grazie fin da ora e buon futuro !
Cordiali Saluti
Fabrizio Cremonesi
PresidenteRecSando / Bicipolitana Network