Nel corso della Festa Patronale assegnata alla Compagnia dei Carabinieri la civica Benemerenza. Tra i premi, anche una targa alla memoria del Vice Comandante Iussa
«UN elogio e un encomio a uomini e donne che combattono la criminalità in tutte le sue forme, attraverso il servizio quotidiano e il sacrificio giornaliero sul vasto territorio dell’intera Compagnia, chiamati a un pubblico servizio a favore della cittadinanza, tra l’umiltà e il silente lavoro di tutti i giorni. Uomini e donne che hanno il privilegio d’indossare l’uniforme dell’Arma dei Carabinieri e i suoi gloriosi alamari. Qui si vuole ricordare l’intervento effettuato nel drammatico sequestro dei ragazzi della scuola di Crema, nel marzo scorso, portando a termine l’intera operazione senza che nessuno riportasse traumi fisici, con bravura, esperienza, sensibilità e grande senso del dovere». Con queste motivazioni è stata attribuita alla Compagnia dei Carabinieri di San Donato la Benemerenza, massimo riconoscimento civico consegnato, come tradizione, nel corso del week end dedicato al Patrono cittadino. Gli uomini e le donne dell’Arma sono entrati nella ristretta lista dei Benemeriti sandonatesi che, istituita nel 2000, ad oggi, conta 29 nomi (tra singoli cittadini e sodalizi).
Nel corso della cerimonia, ospitata in Municipio sabato pomeriggio, sono state consegnate anche cinque Targhe della Riconoscenza, due delle quali alla memoria. A ricevere il riconoscimento postumo sono stati i familiari del compianto Massimo Iussa, «Per aver svolto le funzioni di Vice Comandante della Polizia Locale fino a quel drammatico 29 giugno 2017 in cui ha perso la vita in servizio, colpito da un colpo di arma da fuoco esploso da un collega» e a quelli di Attilio Cordini, «Quale testimone della drammatica campagna di Russia […] a ricordo del sacrificio delle vittime innocenti di tutte le guerre».
A ricevere di persona dall’Amministrazione le altre tre Targhe della Riconoscenza, invece, sono stati Maria Vittoria Sampaolo Balducci, docente e dirigente scolastico, oggi pensionata attiva nel volontariato, che «Negli anni difficili delle grandi riforme scolastiche, ha introdotto e sostenuto il Tempo Pieno, intuendone la grande potenzialità formatrice e promuovendo il coinvolgimento dei genitori nella gestione della scuola», il dottor Furio Arneri, storico pediatra di San Donato, in pensione dal 2017, che «Rigoroso nell’applicare e nel far comprendere la scienza medica, ha messo sempre al primo posto la figura dei suoi giovanissimi pazienti, riuscendo a fornirgli l’attenzione quasi paterna di cui avevano bisogno» e Giancarlo Peloso, Maestro di judo 8° dan, che «Si è sempre distinto per la dedizione allo sport, inteso come mezzo per trasmettere valori positivi ai giovani allievi, dando un significativo contributo alla crescita della comunità sandonatese».
Tra i premiati, infine, anche i dipendenti dell’Ente che quest’anno hanno celebrato le “nozze d’argento” con il Comune, ovvero, 25 anni al servizio della Comunità. Maria Bitonto, Seralba Guercilena, Francesco Mammalella, Vanni Scarpellotti e Maria Vetere. Per loro un piccolo riconoscimento e un ringraziamento da parte dell’Amministrazione per l’impegno e la professionalità condivisi con la città per un quarto di secolo.
«I giorni dedicati al Patrono – dichiara il Sindaco Andrea Checchi – ci ricordano il nostro “essere Comunità”. Questo concetto trova concretezza nei legami e nelle relazioni che ci uniscono, ben rappresentate dagli uomini e dalle donne che quest’anno, come nei precedenti, sono stati indicati quali esempi da seguire per rendere la nostra città un posto migliore in cui vivere. La nostra Comunità con questa cerimonia ha detto grazie a tutti coloro che, con il proprio lavoro, sacrificio e dedizione, hanno reso e rendono San Donato più bella e solidale».