Era il pomeriggio del 29 gennaio 2011 quando la vita della famiglia De Nando di Peschiera sarebbe cambiata per sempre, a causa di un dolore immane che avrebbe lasciato un vuoto incolmabile.
I giovanissimi fratelli gemelli Andrea e Christian, assieme ad alcuni amici, si apprestavano a rincasare dopo aver lasciato la parrocchia Sacra Famiglia di Peschiera. Mentre il gruppo attraversava le strisce pedonali in via 2 Giugno, è giunta a tutta velocità un’automobile, che ha travolto Andrea uccidendolo praticamente sul colpo. Stretta nella morsa della disperazione, Elisabetta Cipollone, mamma di Andrea e Christian, in questi tre anni trascorsi dalla morte di suo figlio ha saputo trasformare il dolore in una duplice battaglia di solidarietà e giustizia. Anzitutto, grazie al sostegno del Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis), ha tramutato in realtà il sogno nel cassetto di suo figlio Andrea, cioè portare l’acqua ai bambini africani. Ciò si è tramutato nella raccolta di fondi per la creazione di pozzi per l’acqua potabile in Etiopia, che sono giunti ora a ben 7 impianti già installati. Oltre a ciò, la signora Elisabetta ha speso le sue energie per l’introduzione del reato di Omicidio stradale, che preveda pene più severe per chi stronca delle vite alla guida di un’auto.