A PROPOSITO DELL’ INTERVENTO DI MARCO OSTONI SUL PROLUNGAMENTO DELLA METROPOLITANA SAN DONATO PAULLO
Concordo con Ostoni su alcune considerazioni sulle modalità come nel nostro paese procedono le realizzazioni delle infrastrutture da Nord a Sud, purtroppo soggette a contrapposte spinte lobbistiche sia politiche che di supporto a interessi di terzi privati che ne dilatano i tempi realizzativi non rispondendo alle reali esigenze della collettività.
Questo è certamente il caso del prolungamento della Metropolitana da San Donato a Paullo attraverso Peschiera Borromeo.
Tuttavia conoscendo la storia di questa importante opera strategica per tutta l’area non ritengo accettabile la proposta suggerita da Ostoni di mettere fine “ a questo teatrino “ e quindi abbandonare l’opera per ricercare altre soluzioni.
Dico con forza NO , non mettiamo nessuna croce ad un progetto strategico ed attuale che risponde a tutte le esigenze della collettività( tutela ambientale e sviluppo del nostro territorio ) , dico no con forza anche perchè una alternativa ,che in tutti questi anni ne ha frenato la spinta realizzatrice , è il BRT ( bus veloci che si muovono su percorsi protetti ) una follia in termini di costi con alto tasso di inquinamento ne risponde alle esigenze di mobilità dell’area .( velocità , puntualità ,sicurezza ,funzionalità)
Un progetto quello del BRT voluto con forza dalle Aziende di trasporto pubblico che da sempre hanno spinto la politica di fatto ritardando la realizzazione della metropolitana ,anche approfittando che l’opera pur in presenza di un accordo fra MIT e Regione Lombardia nel 2007 non trovava risorse finanziarie se non attraverso un co-finanziamento fra Comuni, Regione e Ministero e questo ha creato molte perplessità da parte dei Sindaci e della stessa Regione.
Oggi considerando che l’opera rientra fra i 34 progetti presentati da citta Metropolitana di Milano e che potrebbe essere realizzata con risorse europee del Recovery Found sarebbe una ulteriore beffa.
Ricordo che l’opera sul piano progettuale è lunga 15 kilometri realizzati per 6,3 fino a Peschiera sottoterra mentre i restanti 8,3 in superfice ed in trincee profonde, anche se considerando le nuove emergenze sulle polveri sottili, le pandemie e i cambiamenti climatici, dato che i soldi ci sono, deve essere realizzata tutta sottoterra per non consumare ulteriore suolo del Parco Agricolo.
Oggi che è stata raggiunta una sintonia fra politica e Comuni mi auguro che tutto il sistema compresa la stampa spinga affinché questa opera possa essere realizzata senza bandierine da piantare , non è più tempo , ma definendo alcune scelte che nel caso di San Donato si tratta di localizzare le due fermate che tengano conto delle reali esigenze della citta ( area industriale ed Ospedale )
CARLO LUNGARO – CREARE FUTURO
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