Strada per Civesio
Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio
SAN GIULIANO: NUOVA STRADA NEL PGT, ALTRO CONSUMO DI
SUOLO E AUMENTO DEL TRAFFICO A SAN GIULIANO MILANESE
Il nuovo Piano di Governo del Territorio ripropone la realizzazione del collegamento viario tra il quartiere di Civesio e via Emilia attraverso il sottopasso ferroviario Borsellino già esistente a sud del nucleo cascinale di Sesto Gallo verso via Giovanni XXVIII.
Una previsione già contenuta nel PGT precedente che era però stata rimossa nel PGT adottato dal Consiglio Comunale ai primi del luglio scorso. Nella fase delle osservazioni, però, è stata presentata una richiesta di ripristino del collegamento, richiesta prontamente accolta dall’Amministrazione e dalla maggioranza.
In apparenza questa nuova arteria servirebbe a togliere dall’isolamento l’abitato di Civesio, ma in realtà comporterà:
- maggior consumo di suolo e rischio di sviluppo urbanistico in futuro;
- un prevedibile aumento di traffico nella stessa Civesio e su via Giovanni XXIII a Borgolombardo. Il nuovo tracciato si configura infatti come una scorciatoia tra la via Emilia e la zona industriale di Sesto Ulteriano, con tutta la sua logistica e la bretella
- un danno paesaggistico ed ecologico con l’interruzione del corridoio verde tra la Campagnetta di San Donato Milanese e il nascente parco della Vettabbia. Inoltre, interromperebbe il tracciato denominato Cammino dei monaci, il più importante esperimento di recupero di memoria storica e valorizzazione del nostro territorio, un collegamento di mobilità dolce per pro- muovere la conoscenza e la fruibilità di aree che vedono la presenza di importanti testimonianze storico culturale: abbazie, cascine, borghi e terreni trasformati dai monaci che hanno dato inizio al grandioso sviluppo economico e civile di quest’area del Basso
Una scelta controversa che sicuramente comporterà grandi problemi in futuro. Ma soprattutto una scelta per la quale è stato impossibile esprimere democraticamente un parere. La strada, infatti, non era compresa nel Piano nella sua prima stesura e il fatto che la modifica sia stata richiesta e accettata nella fase delle Osservazioni ha reso impossibile esprimere un parere. Insomma, ci siamo trovati con la novità cotta e mangiata, nonostante il voto contrario delle opposizioni.
Un comportamento a dir poco scorretto, una scelta che definiamo miope e che inficia un percorso di confronto che avevamo sin qui apprezzato.