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Alexander Langer, cittadino onorario di Sarajevo

Alex Langer l’ecologista, il costruttore di ponti, l’uomo e il politico che aveva compreso che per riconvertire la nostra società e renderla veramente sostenibile era necessario, prima di ogni altra cosa, un cambio di passo in termini culturali. Non più una cultura del profitto, dell’antagonismo, ma una cultura del limite, mossa da un principio innovativo che, come ricorda Marco Boato nel suo Green Book, potrebbe essere sintetizzato nel motto lentius, profundius, soavius (più lento, più profondo, più dolce).

A quasi 26 anni dalla sua morte, avvenuta il 3 Luglio del 1995,  Il Consiglio Comunale della città di Sarajevo gli conferisce il titolo di CITTADINO ONORARIO DI SARAJEVO, per essere stato promotore e per il suo impegno al raggiungimento della pace e della riconciliazione in Bosnia-Erzegovina, nella ex Jugoslavia e soprattutto a difesa della città durante la guerra del 1992-1995. Fin da giovanissimo impegnato per la convivenza inter-etnica nel suo Alto Adige/Südtirol, aveva dedicato tutti gli ultimi anni della sua vita all’impegno per la pace e la riconciliazione nella ex-Jugoslavia e in particolare in Bosnia. Il 26 giugno 1995 aveva guidato una delegazione europea a Cannes, dove si svolgeva il vertice dei capi di Stato e di Governo europei.

Lì aveva presentato il drammatico appello “L’ Europa nasce o muore a Sarajevo”. E nell’incontro avuto con il presidente di turno, il francese Jacques Chirac, aveva chiesto esplicitamente un intervento di “polizia internazionale” in Bosnia, dove l’assedio di Sarajevo durava ormai da oltre tre anni. Chirac gli rispose purtroppo negativamente, e l’11 luglio, a una settimana dalla morte di Langer, ci fu il terribile genocidio di Srebrenica. Soltanto mesi dopo l’appello di Langer sarebbe stato accolto, ponendo fine alla guerra di Bosnia.

Il riconoscimento postumo della cittadinanza onoraria di Sarajevo ad Alexander Langer è un segno eloquente della consapevolezza del suo straordinario impegno per la pace, la riconciliazione e la convivenza inter-etnica.

Alexander è stato un difensore instancabile dei valori della cittadinanza, della pace e democrazia, la personalità europea più impegnata per il dialogo e la ragione contro la brutalità della forza. Esponente di primo piano del dialogo nel suo Alto Adige/Sud Tirolo e in tutta Europa, egli ha dato un contributo fondamentale per la causa dell’inclusione e della creazione di una società dove la diversità sia una ricchezza e non una barriera.

È l’ambasciatore italiano Nicola Minasi  a parlare di questo importante riconoscimento, della realtà e del futuro del paese, della significativa presenza italiana e dell’attualità del pensiero di Langer.

 

Redazione N>O>I FC-Staff

 

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