Che fermento in città. A casa di Giorgio Ventura poi…..Sul Corriere c’è la foto del fratello uscito di casa vent’anni prima, e non più tornato. Troppo triste vivere laddove si era felici fino a poco tempo prima. Ma senza mamma e papà, no. Era insopportabile. Meglio andarsene. Lontano. A Dallas. 3 lettere in 20 anni. E poi silenzi. Sul giornale c’è scritto che Nicola ritorna in patria da vincitore: è diventato un re del petrolio . Ed è miliardario.
Era affollatissimo venerdì 10 ottobre il Teatro Ariston. La serata delle grandi occasioni. C’era il sindaco Lorenzano, gli Assessori Lucà e Carminati, il nuovo prevosto Don Luca Violoni. Inserita nel Programma degli eventi della Festa Patronale.
Era la “Prima” di “Arriva lo zio di Dallas”, messo in scena dalla compagnia teatrale amatoriale “I Semper Giuvin” nell’Anno in cui festeggiano 10 Anni di fondazione. Per l’occasione coloratissimi confetti per tutti.
A Triginto hanno organizzato festeggiamenti in grande stile, accoglienza in pompa magna per un concittadino arrivato alla notorietà in America! E il sindaco in persona concede la familiarità del “TU” a Giorgio. Ovviamente la speranza di tutti è che lo “Zio d’America” sarà riconoscente, elargendo un po’ di dollari a tutti. O no??? Siamo sicuri che dietro una bella accoglienza, si debba necessariamente nascondere un secondo fine, un riconoscimento, una ricompensa?
Lo chiediamo a Renzo, il segretario comunale fidanzato di Chiara, l’amata nipote, figlia di Giorgio…Alias Celeste, attore della compagnia fin dagli inizi: “Chiaro che i soldi fanno gola, ma l’affetto non dovrebbe essere un sentimento che si compra con i soldi”. Questi oggi, anche se in tempo di crisi, si spendono per esaudire desideri materiali, per conquistare gradini nella scala sociale, senza rendersi conto che così si perde di vista l’essenziale: Amore e Affetto. E purtroppo succede anche nelle famiglie.”
Nicola arriva a sorpresa, in sordina, in anticipo rispetto al previsto. E’ vestito in modo trasandato e porta con sé la valigetta di cartone di quando è partito. Asserisce al fratello, che la notizia del giornale è un errore, il ricco magnate era la persona dietro di lui sulla scaletta dell’aereo. Non è per niente ricco, anzi.. dovrebbe ricordarsi Gio-Gio, che non aveva mai soldi perché li usava per aiutare il prossimo…
La notizia sconvolge il tranquillo tabaccaio di provincia, non tanto per lui, quanto per la brutta figura che farebbe con la città. Per la delusione che avrebbero coloro che avevano preparato il ricevimento dell’illustre emigrato. Decide così di aggirare il problema. Dà al fratello soldi per farlo apparire ricco come tutti si aspettano, anche davanti alla propria famiglia che tiene all’oscuro della situazione. La festa è grande, e riesce bene. Il sindaco riesce nel suo intento, ovvero farsi apporre sulla targhetta dei jeans che produce la dicitura “DALLAS VENTURA – I JEANS DELL’AVVENTURA”, sicuro che così incrementerà le vendite. Nicola spende e spande come un miliardario, ma in fondo, a ben vedere, sempre a fini benefici: macchina alla famiglia perché è rotta, grande villa alla nipote che deve sposarsi, cento milioni in beneficienza… Povero Giorgio che stress sopportare la situazione in solitudine. E son passati già tre mesi…Finché una sera Nicola a tu per tu solo con il fratello, gli consegna tre buste, in una ci sono i soldi spesi per la villa, in una le altre spese e nell’ultima il contratto che gli dà diritto di incassare a vita i guadagni dei diritti sull’uso del marchio dei Jeans venduti dal sindaco lungimirante. E come 20 anni prima saluta solo lui, l’amato fratello. Che lo ha accolto con semplicità, che gli ha dimostrato affetto, che si è privato dei suoi risparmi, senza condizioni. Porta con sé solo un ricordo, la fotografia di Chiara, la nipote, che adora fin dalla sua nascita.
La parte dello “Zio di Dallas”, è interpretata da Virginio Poli, oggi Presidente della Compagnia, che a fine serata ringrazia tutti, pubblico, autorità e sponsor e ci tiene a far sapere che gli attori sono un gruppo di “persone normali”, e ciò che mettono in scena senza frequentare scuole di teatro, lo fanno sempre a scopo di solidarietà e beneficienza. Il ricavato della serata, ingresso a offerta libera, è stato di 1.975,00 € e andrà a favore dell’AIRC.
La Compagnia dei Semper Giuvin è nata nel 2004, séguito di un progetto teatrale iniziato nel 2002 da un gruppo di persone con il nome “Compagnia Amatoriale Arrangimoci”, coadiuvati e diretti da Enzo Fop che “masticava” teatro. L’intento era teso a coinvolgere i frequentatori del centro anziani, impegnandoli a esercitarsi in sketch e recitazioni, da mettere poi in scena su un vero palcoscenico, quello del Teatro Ariston. A progetto finito, per non far decadere quanto avevano pian piano affinato, deciserodi continuare l’avventura, costituendo quella che è l’attuale Compagnia, e che nel corso di questi 10 anni ha messo in scena 10 commedie, tutte divertenti ma recitate con serietà, tutte con una morale finale, mai banale. Gli attori sono così “normali”, da scrivere solo il nome sulla locandina. Essi sono: Giuseppe, Wilma, Mario, Giorgia, Rosa, Celeste, Valeria, Virginio, Rachele, Elena e Alessio.
Buon Viaggio, Arrivederci e Grazie, Zio…
Redazione RecSando Angela Vitanza – Fotografia: Giuseppe