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#BagnaMI le canta a #ForestaMI. E l’Assessora lancia un presunto “piano di emergenza”

#BagnaMI le canta a #ForestaMI. E l’Assessora lancia un presunto “piano di emergenza” Intervento di Adriana Berra

Venerdì 24/2 mattina si è svolta online una Commissione Speciale su ForestaMI convocata da Valerio Pedroni – presidente della Commissione Speciale per l’Economia Civile e lo Sviluppo del Terzo Settore – con l’intenzione di avviare un confronto sull’opportunità di coinvolgere anche a Milano, nella manutenzione di ForestaMI, cooperative che danno lavoro anche a persone svantaggiate. Unico relatore esterno a ForestaMI presente era Adriana Berra, invitata a partecipare dal consigliere Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi e presidente della Commissione Ambiente. -Adriana è amministratice della pagina Facebook “ForestaMI e poi DimenticaMI?” e coordinatrice del Movimento #BagnaMI, che l’estate passata ha visto tanti cittadini “impegnati a bagnare gli alberelli di ForestaMI“ perché si sono accorti che non venivano bagnati, affatto, o abbastanza”.
Adriana, parlando quasi in apertura di commissione (l’Assessora al Verde Elena Grandi ha preferito ascoltarla prima di parlare a sua volta) ha fatto un intervento molto critico, in particolare sull’aspetto della manutenzione degli alberi di ForestaMI, riferendo di numerose testimonianze dei cittadini, ben documentate inchieste giornalistiche su ForestaMI e dichiarazioni di soggetti dentro le amministrazioni cittadine. Adriana ha anche spiegato che i cittadini, inviando numerosi “dossier” con foto e video da loro realizzati in tanti diversi quartieri di Milano, e anche in alcuni luoghi della Città Metropolitana, hanno trasformato la pagina “ForestaMI e poi DimenticaMI?” in “una vetrina che ha dato evidenza a queste criticità nel progetto ForestaMI, raccontando una storia diversa rispetto alla narrazione ufficiale dell’infallibile piano ForestaMI da cui siamo bombardati attraverso i media”.
“Dopo il caso ForestaMI che è scoppiato l’estate scorsa”, ha continuato Adriana, “i cittadini si sarebbero aspettati che da ForestaMI e dal Comune di Milano venisse reso pubblico sin dall’autunno scorso un chiaro piano di intervento per la stagione agronomica 2022-2023, che partisse già questo febbraio-marzo, quindi adesso, per garantire maggiore sopravvivenza degli alberi e rassicurare i Milanesi, ma così non è stato”.
L’Assessora al Verde Elena Grandi è quindi intervenuta illustrando una serie di interventi a cui il Comune starebbe già lavorando o che avrebbe avviato, notizia ripresa dal Corriere della Sera (*) che ha parlato di “un piano di emergenza”. Sembra che alcuni suggerimenti di Adriana Berra siano stati prontamente recepiti, ma l’attivista nel suo intervento ha avvisato: “I Milanesi sono stanchi di promesse e annunci di cambiamento nella gestione del verde a Milano, perciò noi cittadini di #BagnaMI crederemo solo ai fatti che verificheremo sul territorio, dove presto saremo impegnati di nuovo a bagnare gli alberelli, quindi ci accorgeremo di come vanno effettivamente le cose”. Lo scetticismo dei cittadini dipende anche dalla recente notizia del mancato avvicendamento, nella gestione del verde milanese, di MM SpA all’appaltatore AVR/Miami, annunciato sin dal 2019 dagli Assessori al Verde, prima Maran e poi la Grandi, e persino deliberato dalla Giunta. L’atteso ritorno “inhouse” della manutenzione del verde infatti è bloccato da un ricorso dell’appaltatore AVR/Miami vinto contro il Comune di Milano.
Già in Commissione il consigliere Carlo Monguzzi ha espresso perplessità sugli interventi sul verde di cui ha parlato l’Assessora, rimarcando poi sulla propria bacheca Facebook: “Purtroppo non c’è nessun piano di emergenza!!! Sono le stesse cose dell’anno scorso: impianti di irrigazione che non funzionano, autobotti insufficienti, e anticipare la bagnatura è un bluff: gli impianti dovrebbero andare tutto l’anno. Se pianti un alberello a dicembre lo bagni da dicembre in poi. Le piante del vostro balcone le annaffiate solo a luglio? Le piante sono morte per l’incapacità non per la siccità, Milano è seduta su una falda che straborda”.
Il video della Commissione con l’intervento di Adriana (dal minuto 40) è disponibile su YouTube al link: (139) Commissioni Consiliari del Comune di Milano del 24/02/2023 – YouTube
Milano, 26/2/2023
“ForestaMI e poi DimenticaMI?”, gruppo di cittadinanza attiva nell’iniziativa “BagnaMI, salviamo gli alberi di ForestaMI”
Email: forestamiebagnami@gmail.com
Whatsapp: 3715840791
(*) Siccità, a Milano perse 16mila piante del progetto Forestami. «Quest’anno irrigazione anticipata» | Corriere.it

Intervento di Adriana Berra

Buongiorno a tutte e tutti, ringrazio Carlo Monguzzi dell’invito a partecipare alla commissione. Sono Adriana Berra, amministratrice della pagina “ForestaMI e poi DimenticaMI?” e coordinatrice del movimento “BagnaMI”, movimento nato spontaneamente dai cittadini che in tanti diversi quartieri di Milano, e anche in alcuni luoghi della Città Metropolitana, durante l’estate 2022 si sono impegnati a bagnare i giovani alberi piantati nell’ambito del progetto ForestaMI perché si sono accorti che non venivano bagnati, affatto, o non venivano bagnati abbastanza. In realtà questo fenomeno dell’insufficiente cura o dell’abbandono dopo la messa a dimora degli alberi di ForestaMI era stato osservato da molti cittadini già in precedenti stagioni agronomiche.

Di fatto i cittadini l’estate scorsa e prima hanno non solo osservato ma anche documentato lo stato di sofferenza e le diffuse morìe degli alberelli di ForestaMI, attraverso foto, video, descrizioni a volte corredate anche da mappe. Molti cittadini hanno inviato questi piccoli “dossier” alla pagina Facebook “Forestami e poi DimenticaMI?” che è diventata una vetrina di queste criticità nel progetto ForestaMI e ne ha dato evidenza, anche mediatica, raccontando una storia diversa rispetto alla narrazione ufficiale dell’infallibile piano ForestaMI da cui siamo bombardati attraverso i media.

La storia che i cittadini hanno raccontato parla anche di alberi di qualità scadente, piantati non a regola d’arte, di manutentori e autobotti mai o rarissimamente visti in azione, o visti bagnare frettolosamente e di malavoglia, spruzzando un po’ d’acqua alla base degli alberi invece che inserendo la canna dell’autobotte nell’apposito tubo corrugato per rifornire gli alberi di decine di litri d’acqua ciascuno, come andrebbe fatto. Gli alberelli di ForestaMI sono dotati dei tubi corrugati proprio perché è previsto che siano bagnati dalle autobotti con cadenza frequente e decine di litri alla volta e non che siano lasciati ad attendere la pioggia, che non arriva.

La storia raccontata dai cittadini suggerisce che la colpa delle morìe dell’estate scorsa sia attribuibile solo in minima parte alla siccità. Il problema sembrerebbe risiedere invece nell’insufficiente previsione ed effettuazione di bagnature programmate sulle reali esigenze dei giovani alberi, piuttosto che sul budget disponibile o il dover stare nelle clausole di contratti d’appalto in essere. E anche gli insufficienti controlli sull’operato dei manutentori. Si sconta, anche, l’incapacità di sfruttare l’acqua di prima o seconda falda per irrigare il verde, invece che continuare a bagnarlo con acqua potabile. Ma l’acqua di falda per bagnare gli alberi, comunque, a Milano e Città Metropolitana l’estate scorsa non mancava.

I dossier realizzati dai cittadini hanno anche ispirato due giornalisti di Milanotoday che hanno realizzato un’inchiesta in due puntate, una uscita a luglio 2022 – intitolata “Forestami sotto il greenwashing niente”- e l’altra pubblicata il novembre scorso dal titolo “Greenwashing alla milanese: niente risposte sugli alberi di ForestaMI”. Questa puntata ha svelato come il dato di mortalità per la stagione agronomica 2021-2022 fornito da ForestaMI – il 24,5% si riferisse in realtà solo ad una parte degli alberi messi a dimora nella stagione stessa, le circa 35mila piante gestite direttamente da ForestaMI, su un totale di circa 127mila piante messe a dimora nella stagione. Il dato complessivo sulla morìa, su cui i cittadini si interrogano, non è stato dato. L’impressione che si ricava dai dossier dei cittadini (che gli alberi li hanno anche contati, quanti morti sui piantati), dall’inchiesta di Milanotoday e dalle dichiarazioni di alcune persone che sono dentro le amministrazioni cittadine è che la morìa degli alberelli di ForestaMI si attesti su percentuali decisamente più alte, tra 1/3 e il 50%. Per saperne di più, anche per motivi di tempo, vi rimando ai due video-dossier di Milanotoday su ForestaMI.

Quindi da ForestaMI noi veniamo continuamente aggiornati attraverso i media sul numero degli alberi piantati, ma non conosciamo quanti, dopo essere stati piantati, sono morti nelle varie stagioni agronomiche e sono stati sostituiti, una-due-tre e anche più volte. Questo della sostituzione ripetuta degli alberi morti è un fenomeno di ForestaMI, evidentissimo ai cittadini, su cui occorre riflettere. Gli esperti di manutenzione e appalti ci dicono che sostituire un albero costa parecchio meno che manutenerlo. Se questo aspetto può essere identificato come una causa della morte a ripetizione degli alberi, forse bisognerebbe pensare a modificare la clausola del contratto d’appalto che il Comune di Milano ha in essere con il manutentore esterno AVR/Miami che prevede che gli alberelli di nuovo impianto se muoiono, vengano sostituiti.

Grazie alla clausola “albero morto albero sostituito” nel contratto con AVR/Miami, a luglio l’Assessora Grandi ha rassicurato i Milanesi che tutti gli alberelli morti durante l’estate sarebbero stati sostituiti, aggiungendo che quindi non ci sarebbe stato danno economico. Però, forse, c’è stato un danno ambientale, perché la creazione di una maggiore copertura arborea adulta viene rallentata, e anche un danno ambientalista: perché non è accettabile che un piano di forestazione urbana che si pone come modello a livello nazionale e internazionale tratti gli alberi come oggetti usa-e-getta. Oltretutto, questi alberelli morti, dentro i tutori, diventano un elemento tristissimo del paesaggio, un elemento di degrado. E quindi viene meno anche quell’aspetto di bellezza che il verde dovrebbe portare.

Dopo il caso ForestaMI che è scoppiato l’estate scorsa, i cittadini si sarebbero aspettati che da ForestaMI e dal Comune di Milano venisse reso pubblico sin dall’autunno scorso un chiaro piano di intervento per la stagione agronomica 2022-2023, che partisse già questo febbraio-marzo, quindi adesso, per garantire maggiore sopravvivenza degli alberi e rassicurare i Milanesi, ma così non è stato. Invece la risposta di ForestaMI la abbiamo vista sui totem elettrificati (e quindi inquinanti) dentro le stazioni della Metropolitana, dove da Natale gira la nuova campagna pubblicitaria di ForestaMI che tra l’altro è fortemente mirata a sollecitare i cittadini a continuare a fare donazioni. Questa risposta conferma la sensazione che ForestaMI sia essenzialmente un piano di green-marketing:c’è una campagna pubblicitaria, alla sua seconda o terza stagione, che punta ad abbagliare i cittadini con la grande magia del piano di forestazione che dovrebbe trasformare Milano in una città con alberi ad ogni angolo. In realtà noi vediamo che dentro la città, nelle aree dove ce ne sarebbe più bisogno per contrastare le isole di calore, alberi ne vengono piantati pochi, pochissimi. E quei pochi li vediamo in gran parte sofferenti, o morti.

Tenendo lo sguardo su Milano, c’è uno stato di sofferenza, di incuria, che non riguarda solo i giovani alberi di ForestaMI ma tutto il verde milanese. E’ ormai evidente a tutti che c’è un problema con la manutenzione del verde esternalizzata sin dal 2016-17 alla società AVR/Miami, a cui l’appalto dopo scadenza è stato rinnovato per tre annualità nonostante la ditta non brilli per la qualità degli interventi. E’ recente la notizia che AVR ha vinto il ricorso contro il Comune di Milano (di cui i cittadini non sapevano nulla), per cui l’avvicendamento tra AVR e MM SpA nella manutenzione del verde resta in standby ancora forse per altri anni, dopo che è stato promesso, annunciato sin dal 2019 dagli Assessori al Verde, prima Maran e poi l’Assessora Grandi, ed è stato anche deliberato dalla Giunta.

Sembra che questa commissione oggi si sia riunita per provare ad avanzare possibili soluzioni che rispondano anche alle preoccupazioni dei cittadini sulla manutenzione degli alberi di ForestaMI. Ma a fronte della situazione a cui ho accennato poc’anzi (3 anni di promesse, annunci e delibere che hanno indotto i cittadini a credere in un cambiamento imminente nella gestione del verde e non hanno invece portato a nulla) noi cittadini di #BagnaMI non possiamo che accogliere queste soluzioni proposte con riserva e dirvi che le verificheremo nei fatti, sul territorio, dove noi saremo impegnati anche quest’anno a bagnare gli alberi e quindi ci accorgeremo di come vanno le cose. La nostra campagna BagnaMI 2023 infatti sta partendo già adesso, perché abbiamo visto che c’è bisogno che gli alberi vengano aiutati, subito.

Proprio perché siamo stati sul territorio a bagnare gli alberi, abbiamo capito che – tantopiù in estate e in queste condizioni climatiche – una irrigazione adeguata per gli alberelli si può avere solo laddove si usino autobotti, tante autobotti, con personale capace, motivato e anche controllato, che effettui bagnature a cadenza ravvicinata.

Noi ci auguriamo che le proposte illustrate oggi possano portare un vero cambiamento rispetto alla situazione che si è verificata l’anno scorso e anche a quanto si è visto in anni precedenti. Noi cittadini non vogliamo più assistere allo spettacolo di manutentori svogliati che si burlano di noi cittadini, e del Comune, fingendo di bagnare senza nemmeno preoccuparsi di essere visti. Speriamo di poter assistere allo spettacolo di manutentori competenti, zelanti, adeguatamente attrezzati e soprattutto a quello degli alberi che a fine stagione saranno ancora vivi, e in salute e non dovranno essere tagliati e sostituiti.

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