In bici per dire basta ai morti sull’altare della velocità
Fiab ai sindaci: limiti più bassi in provincia
Duecento ciclisti hanno chiesto l’estensione della zona 30 in tutti i centri abitati dell’hinterland. Nel nome di Altea Trini, la studentessa lodigiana di 17 anni travolta da un suv mentre andava in bicicletta col gruppo scout e di Lucia Pozzi, anche lei scout, uccisa il 24 dicembre del 2004 all’uscita dalla messa di mezzanotte da un’auto impazzita
di Massimiliano Saggese
Melegnano (Milano), 18 novembre 2013 – Duecento ciclisti hanno chiesto l’estensione della zona 30 in tutti i centri abitati dell’hinterland. Nel nome di Altea Trini, la studentessa lodigiana di 17 anni travolta da un suv mentre andava in bicicletta col gruppo scout e di Lucia Pozzi, anche lei scout, uccisa il 24 dicembre del 2004 all’uscita dalla messa di mezzanotte da un’auto impazzita. Questo il significato della manifestazione «Rallentiamoci», organizzata dall’Abici-Fiab in collaborazione con Banca del Tempo, Legambiente, Comitato dei Genitori, Vivere Meglio la Città e Osservatorio contro le Mafie che ha avuto come teatro la Sp 159, all’incrocio fra i comuni di Vizzolo Predabissi e Casalmaiocco, dove Altea l’anno scorso ha perso la vita. Qui è stata lasciata una bicicletta bianca in ricordo dell’adolescente.