I tecnici dell’ATS (Agenzia di Tutela della Salute) nel corso di un sopralluogo effettuato nella mensa della scuola D’Acquisto venerdì scorso non hanno riscontrato anomalie
«Si sono visionati il locale deposito materie prime secche e fresche, locale cucina, spogliatoio e servizio igienici addetti; tutti i locali visionati si trovano in buone condizioni di igiene e pulizia, il personale indossa abbigliamento idoneo e pulito e dimostra di conoscere le norme di buona prassi igienica». È quanto riscontrato e sottoscritto dai tecnici della prevenzione dell’ATS Città Metropolitana di Milano al termine del sopralluogo effettuato venerdì scorso nella mensa della scuola D’Acquisto, dove un paio di giorni prima – così come accaduto alla Calvino e alla Mazzini – erano stati ritrovati alcuni vermi.
«Si sono visionate le confezioni vuote di penne rigate integrali bio […] – prosegue la relazione dell’Agenzia di Tutela della Salute – utilizzate per la preparazione il giorno 14/09/2016 del primo piatto ove sono stati rinvenuti n. 2 vermi. Sul posto non era presente nessun’altra confezione chiusa di penne rigate integrali bio dello stesso tipo e lotto di quelle utilizzate per la preparazione in oggetto. La parte dichiara che verosimilmente il ritrovamento dei vermi nel piatto era dovuto alla presenza degli stessi nella pasta utilizzata e non nel pesto che viene prodotto in loco partendo da basilico fresco congelato». Il verbale del sopralluogo termina, infine, con la presa d’atto che «La parte (Elior, ndr) ha attivato le procedure di non conformità con le relative azioni correttive la cui documentazione si acquisisce in copia».
«L’esito del sopralluogo dell’ATS – spiega l’Assessore all’Istruzione Chiara Papetti – sembra confermare che il problema sia legato a un lotto di pasta non conforme. Attraverso il confronto fra i tecnici del Comune e i responsabili di Elior faremo in modo che vengano attivate nuove forme di controllo per evitare il ripetersi di episodi di questo genere. Proprio per questo il Comune ha aperto, da una parte, una contestazione formale e, dall’altra, un canale di “dialogo operativo” per affrontare e risolvere la problematica. Registriamo positivamente la dichiarazione circa le buone condizioni di igiene e preparazione del personale, certificata da un ente terzo e di garanzia come l’ATS».