Ancelle, odore di leccornie di ogni genere, artisti di strada. La musica della cetra si diffonde e un gruppo di ballerine inizia una danza sensuale. All’improvviso una voce potente declama la tragedia di Edipo, un coro si unisce al suo canto. Tutto intorno chitoni, toghe e corone di fiori e di alloro. Non ci troviamo nella Atene di Pericle, ma nei corridoi dell’Omnicomprensivo di San Donato Milanese.
Il disco si apre con la canzone Devil Inside. Un'inizio tranquillo di chitarra e poi… l'esplosione di suoni che nota dopo nota prendono forma per trasformarsi in un'avvinciente melodia che richiama a nostro avviso i suoni degli Opeth e dei Porcupine Tree.
La sera del 30 Ottobre 2014, un gruppo di persone, si sono incontrati prendendo come spunto il Libro "LE BRACI" un romanzo dello scrittore ungherese Sándor Márai, per dialogare sul tema dell'amicizia. Dall'incontro sono scaturite un po' di domande, che qui riprendiamo, per trovare delle risposte. (ascoltate il PodCast per rivivere la serata) 01) Perché debbo seguire il condizionamento esterno ? 02) Che peso ha la pressione sociale sull'individuo ? 03) Che peso ha l'eros nei rapporti di amicizia ? 04) Che cos'è l'amicizia ? 05) C'è bisogno di definire l'amicizia? 06) E' possibile l'amicizia tra un uomo e una donna ? 07) Quanto siamo disposti a comprendere e perdonare in un rapporto d'amicizia ? 08) Il tradimento costituisce la fine di un'amicizia ? 09) C'è differenza strutturale tra l'amicizia maschile e l'amicizia femminile ? 10) L'amicizia può basarsi sul tradimento di se stessi ? 11) E' possibile accogliersi nel tradimento e approfondire così la relazione ?
Leggere le favole ai bambini è un uso antico, un rito d'amore, un momento d'incontro e crescita…
Il rapporto genitore – bambino, rappresenta la più importante delle relazioni d’affetto nella vita di ciascun individuo. Questa enorme importanza dipende dal fatto che “ noi genitori siamo le mani, le voci e le strade che conducono il bambino alla scoperta di ciò che non conosce, ovvero alla scoperta del mondo ”. Nostro figlio si affida ed abbandona a noi e nostra è la responsabilità di introdurlo alla vita! Molti sono gli insegnamenti che dovremmo affidare al nostro bambino per prepararlo alle cose del mondo e molti sono gli strumenti educativi che possiamo scegliere.
Non dobbiamo trascurare il fatto che l’educazione è un processo continuo ed ininterrotto, noi “istruiamo” continuamente i nostri figli perché i piccoli osservandoci “decidono” cosa diventeranno da adulti e come si comporteranno. Si dice dei bambini che sono il risultato dei comportamenti dei genitori. È vero, lo sono! I bimbi guardano, scrutano ed infine imitano, fanno loro il modo di essere di mamma e papà, ovvero formano la loro personalità ricalcando quella delle figure di riferimento primarie. Dunque è nostro compito vivere quotidianamente il rapporto con i figli con la coscienza che li stiamo accompagnando verso la vita adulta a cui vanno preparati e non semplicemente condotti!
Si educa parlando, spiegando, confrontandosi, chiarendo e dando il buon esempio, ammonendo, sgridando – se è il caso -, ma anche giocando e partecipando al mondo “bambino”, ovvero calandosi nel fantastico immaginario dei piccoli.