Presentazione del progetto Pensieri e Bocconi
Il primo evento pubblico della rubrica Pensieri e Bocconi Durante la festa del 27 Settembre 2015, in occasione dell'evento "I Sapori delle genti: Raccontando con…
Il primo evento pubblico della rubrica Pensieri e Bocconi Durante la festa del 27 Settembre 2015, in occasione dell'evento "I Sapori delle genti: Raccontando con…
Gli alimenti freschi, da quando raccolti o prodotti, vanno incontro ad un graduale deperimento, principalmente causato da fattori biologici quali:
Spesso il colesterolo viene riconosciuto come nemico dato che è frequente, soprattutto da una certa età in poi, che i suoi valori nel sangue superino i 240 mg/dl. Questa condizione viene chiamata in medicina “ipercolesterolemia”, che vuol dire “colesterolo alto” se ci si riferisce esclusivamente al colesterolo LDL (quello cattivo); altrimenti il colesterolo alto può non essere una condizione negativa.
La sindrome dell’intestino irritabile chiamata erroneamente colite è un disturbo funzionale dovuto ad un’alterata motilità della muscolatura intestinale. Se questa si contrae poco si andrà incontro a stitichezza, al contrario se si contrae troppo si andrà incontro a diarrea. Il dolore appare quando le contrazioni intestinali sono prolungate (spasmi).
Fu Ippocrate (460-377 a.C.) che registrò per primo gli effetti negativi del cibo, osservando che il latte in alcune persone provocava disturbi gastrici ed orticaria, egli ha scritto “per molti, l’inizio di una malattia grave è stato segnato dal fatto di mangiare due volte al giorno lo stesso cibo preso abitualmente una volta al giorno….”
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità i diabetici sono più di 346 milioni e questo numero è destinato a raddoppiare entro il 2030.
Il diabete, secondo la medicina tradizionale, può essere classificato in:
Si chiama ernia iatale la migrazione di una porzione di stomaco nella cavità toracica attraverso lo iato esofageo, ovvero l’apertura sul diaframma che consente il passaggio dell’esofago.
Esistono diversi tipi di ernia iatale:
L'ernia iatale è una condizione di molti, ma acerrima nemica di pochi, poiché i suoi fastidiosi sintomi sono silenti. Il manifestarsi o meno, di essi, dipende dalla presenza di reflusso esofageo.
Parliamo di : Il Lattosio Ernia iatale Diabete e alimentazione Intolleranze alimentari e allergie Sindrome dell'intestino irritabile Il Colesterolo
Il lattosio
Che cos’è?E’ il principale zucchero del latte. Dal punto di vista chimico è una molecola di glucosio e una molecola di galattosio legate insieme.
Quali sono gli alimenti che contengono lattosio?
Cosa significa essere intolleranti al lattosio?
Per digerire il lattosio e sfruttarlo come fonte di energia, il nostro corpo si serve di un particolare enzima chiamato Lattasi. Chi è intollerante al lattosio soffre di una carenza di questo enzima, per cui non è in grado di far assorbire quantità importanti di lattosio al proprio intestino. Il lattosio non digerito che passa nell’intestino (in particolare nel duodeno) viene attaccato dalla flora batterica, che scatena i sintomi fastidiosi dell’intolleranza.
Quali sono i sintomi di un’intolleranza al lattosio?
Non è detto che ogni persona intollerante al lattosio manifesti gli stessi sintomi, ma i sintomi più comuni sono: gonfiore addominale, flatulenza, diarrea, crampi addominali poco dopo aver assunto alimenti che lo contengono.
A cosa è dovuta la scarsa produzione di lattasi?
Evidenze scientifiche dimostrano che l’enzima in grado di digerire ed assorbire il lattosio (lattasi) svolge il suo compito principale nella prima infanzia, ma dopo lo svezzamento la produzione di questo enzima cala drasticamente, fino a scomparire quasi del tutto tra i 5 ed i 10 anni di vita.
Come mai allora non siamo tutti intolleranti al lattosio?
A livello globale circa il 35% della popolazione adulta non presenta intolleranza al lattosio. Questo è dovuto ad una mutazione vantaggiosa avvenuta circa 7mila anni fa. La migrazione dell’uomo dall’Africa verso i paesi più nordici ha consentito a chi aveva la pelle più chiara la capacità di assorbire il lattosio anche da adulto, in modo da approvvigionarsi vitamina D e calcio attraverso il latte, anche dove la radiazione solare è meno intensa.
Ricerche scientifiche dimostrano infatti che gli Asiatici, gli Africani e gli Indiani d’America sono i popoli maggiormente intolleranti al lattosio.
Pasta di Riso Integrale con crema di ceci e verdure
Ricetta senza glutine e senza lattosio
Ricetta per 4 persone
Ingredienti: