In data 03/03/2015 ho rassegnato le mie dimissioni da Presidente dell' Associazione Comitato Di Vittorio Parri Certosa. Sono stato costretto a questa decisione, per tutelare sia la mia persona sia la mia Associazione. Per anni abbiamo portato avanti un progetto importante, quello del Comitato di Quartiere, finalizzato alla vera partecipazione “dal basso” alla vita della città, un progetto di responsabilità civile che presupponeva una collaborazione tra Istituzioni e cittadini. Purtroppo, dopo tanto lavoro da parte mia e dei componenti del coordinamento, nei giorni scorsi ho avuto conferma di quello che ormai era evidente da tempo, ovvero che l'Istituzione " Amministrazione Comunale " (principale nostro interlocutore) non ci ha mai ritenuto validi partners e non ci ha mai ritenuti legittimati a portare avanti questo progetto. Per tre anni ho creduto in un sogno, quello di poter essere cittadino presente ed attivo per il mio quartiere, sogno regolarmente inviso e relegato nell'angolo dalla solita politica e dai soliti politicanti.
Oggi io dico basta.
Basta a risposte che non arrivano o che nella migliore delle ipotesi arrivano dopo quattro mesi tramite articoli di giornali, basta a scelte mai condivise con noi, basta a finti tavoli di partecipazione, basta a pacche sulle spalle, basta ad intromissioni nelle scelte da me fatte su componenti del mio Comitato, basta a telefonate di assessori per rimediare situazioni ormai compromesse, basta al tempo regalato a loro e tolto alla mia famiglia senza vedere risultati. Dico tutto ciò con rammarico, ma con la certezza che da questa vicenda ne esco più forte che mai.
Ne esco con la consapevolezza che la politica fatta dai partiti non risponde più ai bisogni dei cittadini e che si devono trovare altre forme di partecipazione. Ne esco con la certezza che il lavoro fatto dal Comitato che ho avuto l'onore di presiedere è stato molto buono ma insufficiente a demolire il muro che ci separa dalle istituzioni, sempre più arroccate in se stesse e preoccupate solo di mantenere e riprodurre il proprio potere.
Da oggi queste stesse istituzioni hanno perso una parte buona della nostra città, il consenso che è stato ottenuto in campagna elettorale tre anni fa deve scontrarsi con le promesse disattese (ne sia esempio la manutenzione dei beni pubblici, il sistema informativo luminoso promesso e mai realizzato), con la mancanza di progettualità (abbonamento per studenti, biglietto trasporto integrato con l'area milanese), con le lungaggini (Campagnetta, parco di via Olona), con un ascolto dei cittadini che è puramente formale e che non porta a scelte condivise, (progetto su Certosa) con un'informazione carente ( vengono date risposte solo ai giornalisti), con scelte propagandistiche e di poca utilità per la gente (progetto Trame Fitte)
Prendo il mio quartiere come paradigma di una situazione che si sta allargando a macchia d'olio in tutta la città: lo stesso elenco potrebbe essere fatto quartiere per quartiere. Ciò che più ferisce però è vedere come una realtà nata spontaneamente e faticosamente portata avanti, l'unico comitato di quartiere spontaneo di San Donato, deva arenarsi di fronte all'ottusità e all'inadeguatezza di questa Amministrazione che, a parole, basava il suo mandato proprio sul fare comunità, sull'importanza della partecipazione dei cittadini singoli e riuniti in comitati e libere associazioni. Al contrario, la distanza tra cittadini e istituzioni va sempre più allargandosi ed è per l'impossibilità, e la profonda ingiustizia, che sia una parte sola a colmare questa distanza, che mi vedo costretto a lasciare la guida del Comitato.
Ringrazio tutti coloro che hanno creduto nella nostra associazione, tutte le persone che, in questi tre anni, ho avuto la fortuna di conoscere e con le quali ho potuto confrontarmi, incontri positivi o negativi ma che mi hanno dato la certezza che agire sia comunque meglio che lamentarsi e aspettare che qualcosa cambi. Italo Scardovelli. San Donato Milanese, 5/3/2015