Al Rege Hotel 250 persone avranno la possibilità di sostenere un colloquio finalizzato all’assunzione. 21 i profili ricercati dalle aziende
156posti di lavoro, 5.530 candidature, 630 colloqui di selezione, 67 aziende coinvolte. I numeri delle prime due edizioni della Fiera del lavoro, parametrati al comparto occupazionale locale, possono definirsi importanti. L’obiettivo dell’edizione 2016, in programma domani al Rege Hotel, è incrementarli ulteriormente, come di fatto in parte è già avvenuto. Il numero delle aziende partner dell’iniziativa è salito di ulteriori 10 unità e quello delle candidature di 2.700. Di certo salirà anche il numero di colloqui, grazie ai 250 inseriti nell’agenda domani. L’auspicio dell’Amministrazione comunale è che a salire siano anche le assunzioni, possibilmente di 21 unità, ovvero il totale delle figure professionali ricercate nell’ambito del progetto occupazionale promosso dal Comune con l’assistenza tecnica dell’Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro del Sud Milano.
La Fiera è il punto di approdo di un’attività iniziata con il coinvolgimento delle aziende e proseguita con la raccolta e la selezione delle candidature. Il suo compito non si esaurirà con i colloqui selettivi e le conseguenti assunzioni. Nello spazio “fieristico” sarà presente un punto di raccolta curricula, che successivamente saranno inseriti nei database di Afol, costantemente “incrociati” con le richieste provenienti dalle aziende del territorio.
«In questi anni – spiega l’Assessore al Lavoro Massimiliano Bella – la nostra strategia in ambito occupazionale si è caratterizzata attraverso due forme d’intervento. La prima mirata alla formazione, la seconda focalizzata all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. I numeri “realizzati” in questi anni testimoniano la bontà di tale azione».
«L’Amministrazione – aggiunge il Sindaco Andrea Checchi – attraverso la Fiera dimostra ancora una volta la propria vicinanza a quelle persone che si confrontano con le principali problematiche della società attuale. In tema di lavoro, come in materia di emergenza abitativa, il Comune rappresenta un mediatore che cerca (e in molti casi riesce) di dare quelle risposte positive che altrove i cittadini purtroppo non riescono a trovare ».