E' il passo iniziale dell'omelia di don Alessandro Lucini alla celebrazione della Liturgia dell'Epifania, che fa venire in mente qualche pensiero di riflessione. Una frase sulla libertà di scegliere. (Ci sarà spazio anche per le gelosie in parrocchia, o le maldicenze sugli altri ma mai autocritiche. Perchè si sa, siamo nell'anno della Misericordia, i sacerdoti "devono" assolvere….).
Libertà di scegliere dunque, di essere in chiesa in questa assolata mattina di Gennaio, quando ci sono i centri commerciali aperti, con i saldi.. Scegliere di portare qua i propri bambini, alla rievocazione della Epifania del Signore, dove si racconta l'arrivo dei Re Magi dall'Oriente con i doni di oro, incenso e mirra. La successiva rabbia di Erode, raggirato da essi, tornati a casa per un'altra via. Oggi da Oriente arrivano profughi (che sfuggono a una guerra, scoppiata a causa di altri Erodi, da altri imperatori, soprattutto per interessi politici e /ocommerciali), e non ci portano certo dei doni, anzi…e non sono molto ben accetti, anzi…
E poi scegliere di portare qua i bambini, ad assistere al racconto di una storia sempre uguale, mentre 200 mt più in là al teatro c'è uno spettacolo sempre diverso, dove i bambini ridono e si divertono. Ma qui si respira aria di serenità, di normalità, di tradizione che si vorrebbe tramandare: una famiglia, (santa), i pastorelli, gli angeli. Insomma, una "fiaba" a lieto fine. Ce n'è tanto bisogno in questi tempi.
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Redazione RecSando Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè.