Sul palco dell’estate Sandonatese, c’erano due batterie, una suonata da Claudio Arfnengo e l’altra lì, luccicante, in attesa di un grande batterista, nostro concittadino, colui che accompagnò Finardi all’epoca dell’album “Blitz”. Proprio nella canzone che da il titolo al Tour e all’album Eugenio Finardi, annuncia alla folla, circa 1000 persone, che prenderà posto alla seconda batteria, Mauro Spina.
Ha così inizio la seconda parte del concerto, con due batterie, con brani del vecchio repertorio, non potevavano mancare “Extraterrestre”, la quale ha inizio, come ai tempi proprio con il suono della batteria di Mauro Spina, e le altre bellissime canzoni senza tempo, ancora attuali, come la Radio, Musica Ribelle, Diesel.
Eugenio racconta che Diesel, è nata un giorno, a 110 Km da qui, in autostrada, si era fermato all’Autogrill di San Martino (Parma) e aveva in testa una canzone, ma come accade il più delle volte, non aveva un pezzo di carta dove “immortalare” il suo pensiero. Chiede quindi alla cassiera se per cortesia ha un foglio sul quale “appuntare” quello che ha in testa, e la cassiera con accento emiliano, risponde:
” Beh, quello che posso darle è solo la striscia del rullo dello scontrino”
Così Eugenio Finardi, inzia a scrivere li sopra, il suo pensiero in verticale, una poesia lunga un metro e 20 :-), appunto “Diesel”