Sono dell’idea che la maggior parte dei genitori che hanno bambini alle scuole elementari o alle medie, non siano, o lo sono solo in parte, felici come loro figli. Il perché è presto detto. “Dove lo/li lascio?”. Certo, chi non lavora, chi ha i genitori o altri parenti, chi ha figli più grandicelli…questo problema non lo tocca. Ma sono pochi. Anche perché, i bambini vogliono/devono stare in compagnia dei coetanei. Serve per la crescita individuale.
La scelta sul luogo dove lasciarli viene fatta a secondo delle possibilità, della comodità di movimento, dell’offerta proposta e cercando di accontentarli affinché stiano con i propri amici.
Una delle possibilità dove appoggiarsi sul territorio sangiulianese, sono i sette Oratori della Città.: L’Oratorio Don Bosco a Civesio, guidato da Don Enzo Giudici; l’Oratorio San Matroniano a Sesto Ulteriano, guidato da don Antonio Loi; l’Oratorio Santa Maria in Zivido, guidato da don Emanuele Kubler; l’Oratorio San Carlo, guidato da don Nicola Cateni, gli oratori San Pietro e Paolo di Borgolombardo e Maria Ausiliatrice che saranno uniti sotto la guida di don Marco Carzanica e l’Oratorio San Luigi guidato da don Alessandro Lucini.
Già da giorno 8 Giugno questi luoghi che vi mostriamo “com’erano il giorno prima dell’invasione” , dislocati a tappeto sul territorio, accoglieranno per un minimo di tre settimane, a Civesio, a un massimo di sette settimane a Sesto Ulteriano, un esercito di bambini /adolescenti che potrebbero arrivare anche a 1500 utenti nelle settimana di punta, e a cui bisogna aggiungere gli animatori che si occuperanno di loro. Da trenta a cinquanta per oratorio.
Sono i ragazzi più grandi, quelli delle superiori. Che con uno spirito di servizio senza uguali, faranno da tutor, amici, educatori, insegnanti, camerieri, pulitori. Animatori dei tempi e degli spazi. A loro, ci sono da aggiungere i tanti volontari adulti, che si occuperanno della cucina, dei bar, dei laboratori, delle attività sportive.
Perché non si creda che l’oratorio sia un parcheggio. E i ragazzi lasciati a se stessi. L’Oratorio è un’offerta educativa e formativa, che non vuole/deve sostituirsi alla famiglia, ma affiancarsi per un periodo di tempo giornaliero in cui questa non può essere presente. Nello stesso tempo …. le regole non vanno in vacanza. Desiderava Don Giovanni Bosco, considerato il “Padre dell’Oratorio”
una casa che accoglie, che evangelizza e che educa alla vita nei suoi più vari aspetti: dalla cultura al teatro, dalla musica allo sport e al tempo libero. Spazi aperti, luoghi di ritrovo e di svago, chiesa, scuola, teatri, ma soprattutto…giovani, tanti giovani. Sono i giovani, infatti che animano l'oratorio e lo dimensionano secondo la loro allegria.
La settimana è scandita dagli impegni. Gli orari di permanenza controllata sono quelli per facilitare al massimo i genitori lavoratori. (7.30/17). C’è un contributo da sostenere. Quest’anno 30€ a settimana, con un piatto caldo, la merenda , materiali d’uso e piscina compresi (con sconti dal 2° figlio in poi). Escluse solo le gite. Perché se il personale è volontario, le materie prime non le regala nessuno….
E’ per cristiani e non cristiani. Perché al passo con i tempi e le esigenze della comunità, all’Oratorio oggi ci vanno tutti! A prescindere del Dio che pregano a casa propria.
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Redazione RecSando Angela Vitanza –Foto Luigi Sarzi Amadè