EVVIVA! Suona la Banda!
Sempre presente nelle occasioni ufficiali, Civili o religiose, il Corpo Musicale della Libertà, data di nascita 1945, o la Banda come meglio conosciuta dalle sue origini nel dopoguerra intorno al 1921, sabato 23 novembre ha festeggiato con la comunità parrocchiale di San Giuliano Martire, in San Giuliano Milanese, la propria Patrona, Santa Cecilia. S
Una curiosità…con il nome “Corpo Musicale della Libertà, in tutta Italia ci sono soltanto i musicisti di San Giuliano Milanese.
“Libertà di suonare per tutti, senza alcuna limitazione, Libertà d’autogestione e di scelta in ogni sua espressione nell’ambito dei sani principi morali. Libertà per ogni cittadino di farne parte, Libertà che all’ inizio degli anni ’40 era venuta meno, portando i musicisti d’ allora alla preferenza di chiudere piuttosto che piegarsi. I musicisti che fanno parte di questa Banda credono nel valore culturale della musica bandistica e da essa traggono elementi di vita e di amicizia che desiderano trasmettere a chi li ascolta”.
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Bella la sua storia: dapprima un maestro giusto per istruire i neo musicanti, poi dal 1929 al 1933 sono stati diretti dall’allora Parroco di Zivido. (A quell’epoca i sacerdoti, avevano la fortuna di poter apprendere la musica in Seminario, ed erano in grado di insegnarla a tutti coloro che lo desideravano).
Attualmente il gruppo è composto da circa 60 musicisti, e che dal 1974 nel Corpo sono presenti anche donne.
La Messa è stata doppiamente speciale, infatti alla banda si sono unite le Associazioni del territorio legate da uno spirito di solidarietà, in questa occasione per ricordare i volontari defunti.
Alla fine della Messa, è stata recitata la “Preghiera del Musicista”. Eccola. E…viva la Banda!
“Voglio rivolgermi a Te, Signore, ma non userò parole mi servirò del dono che tu stesso mi hai donato, di quel talento che si esprime al posto mio e chiede solo di essere ascoltato.
Un talento che si muove nel silenzio e che nel silenzio troverà espansione, da un pianissimo a un crescendo,
da una preghiera sussurrata ad un urlo a piena voce dal suono di un unico strumento alla sinfonia di un‘orchestra intera. Se la musica, Signore, è il mio talento, se questo è il dono Tuo per me non mi occorre altro per parlarti. Da ogni nota ti giungerà un messaggio, una richiesta, un grazie, un grido di dolore
e in una nota che potrà sembrarti vuota troverai quello che ho da dirti e quello che ho da darti.
La musica ha solo sette note, ma son bastate per le grandi opere e da quelle sette note, basse, alte o anche stonate, volerà a Te la mia preghiera. Quando incontrerò una pausa mi fermerò a pensarti e alla nota successiva continuerò a suonare per pregarti ancora.
Redazione RecSando. Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè