L’allarme è scattato dopo il mancato closing finanziario, atteso per il 20 luglio scorso
Si addensano nubi cariche di incertezza all’orizzonte della linea 4 della metropolitana milanese, la “Blu”, il cui intero progetto potrebbe ora andare incontro a una totale riformulazione.
L’allarme è scattato nei giorni scorsi, a seguito del mancato accordo fra la società vincitrice dell’appalto e le banche che avrebbero dovuto finanziare l’opera, che era atteso per il 20 luglio.
Il mancato closing finanziario ha quindi rimesso tutto in discussione, tanto da rendere necessario un vertice presso il Ministero delle Infrastrutture, alla presenza, tra gli altri, del Ministro Lupi e dell’assessore milanese alla Mobilità, Pierfrancesco Maran.
Sul tavolo sono stati portati due temi caldi strettamente connessi tra loro, cioè costi e tempi.
Al fine di ridurre il più possibile i primi, infatti, è necessario restringere al massimo i secondi. Nelle intenzioni dell’Amministrazione ci sarebbe l’orientamento a limitare drasticamente i cantieri durante il semestre di Expo 2015, per non creare disagi a turisti e visitatori. Tuttavia questa scelta comporterebbe un ulteriore slittamento dei tempi dell’inaugurazione e, di conseguenza, anche una lievitazione dei costi, poiché il fermo dei cantieri implicherebbe il pagamento di pesanti penali. Entro il 21 agosto prossimo, data in cui è stato fissato un nuovo vertice a Roma, il Comune di Milano sarà quindi chiamato a rivedere completamente il cronoprogramma e il piano finanziario, onde venire incontro alle esigenze della società impegnata nella costruzione.
Il rischio altrimenti sarebbe quello della rescissione del contratto in essere. Se la questione non dovesse essere risolta entro fine anno, inoltre, rischierebbero di saltare anche i 172mln di euro di finanziamento statale.
L’allarme è scattato nei giorni scorsi, a seguito del mancato accordo fra la società vincitrice dell’appalto e le banche che avrebbero dovuto finanziare l’opera, che era atteso per il 20 luglio.
Il mancato closing finanziario ha quindi rimesso tutto in discussione, tanto da rendere necessario un vertice presso il Ministero delle Infrastrutture, alla presenza, tra gli altri, del Ministro Lupi e dell’assessore milanese alla Mobilità, Pierfrancesco Maran.
Sul tavolo sono stati portati due temi caldi strettamente connessi tra loro, cioè costi e tempi.
Al fine di ridurre il più possibile i primi, infatti, è necessario restringere al massimo i secondi. Nelle intenzioni dell’Amministrazione ci sarebbe l’orientamento a limitare drasticamente i cantieri durante il semestre di Expo 2015, per non creare disagi a turisti e visitatori. Tuttavia questa scelta comporterebbe un ulteriore slittamento dei tempi dell’inaugurazione e, di conseguenza, anche una lievitazione dei costi, poiché il fermo dei cantieri implicherebbe il pagamento di pesanti penali. Entro il 21 agosto prossimo, data in cui è stato fissato un nuovo vertice a Roma, il Comune di Milano sarà quindi chiamato a rivedere completamente il cronoprogramma e il piano finanziario, onde venire incontro alle esigenze della società impegnata nella costruzione.
Il rischio altrimenti sarebbe quello della rescissione del contratto in essere. Se la questione non dovesse essere risolta entro fine anno, inoltre, rischierebbero di saltare anche i 172mln di euro di finanziamento statale.