Sabato 2 dicembre 2017 presso l’Oratorio San Luigi (Parrocchia S. Giuliano Martire – San Giuliano Milanese) ha avuto luogo la seconda edizione della Cena Multietnica organizzata da un gruppo di giovani legati a Caritas cittadina di San Giuliano Milanese.
Giovani che…Conoscono Vivono Sognano, così come è raccontato nella postcard di ringraziamento consegnata a tutti i partecipanti della serata. In sostanza una quindicina di amici che si impegna per conoscere le realtà e le esperienze di solidarietà presenti a San Giuliano e non solo (il Sermig – Servizio Missionario Giovani di Torino e la Casa della Carità di Milano, per citarne alcuni); vivere le esperienze di servizio che la città offre e…se non ci sono…di sognarne di nuove!
È proprio qui che nasce la CENA MULTIETNICA, esattamente un anno fa, per costruire un’occasione semplice di incontro tra etnie, religioni e storie diverse.
Oltre il 15% degli abitanti di San Giuliano Milanese proviene da un altro paese e questo ci fa interrogare. Come coinvolgere, conoscere comunicare con chi è "diverso" da noi? Attraverso alcuni strumenti semplici: il cibo prima di tutto che unisce e fornisce elementi di conversazione e scoperta, il gioco che ci mette tutti allo stesso livello e il piacere di fare nuove conoscenze e amicizie. Una semplice cena a cui (da quest’anno) ogni famiglia straniera invitata poteva invitare a sua volta degli amici italiani e al termine della degustazione un grande gioco: la “Mombola”, una tombola con al posto dei numeri tutti i paesi del mondo.
La partecipazione ha coinvolto famiglie e giovani di diverse nazionalitàtra cui Nigeria, Venezuela, Pakistan, Ecuador, Cina, Giordania, Tunisia, Marocco, Perù, El Salvador, Costa d’Avorio, Egitto con tradizioni, culture e religioni diverse.
Le persone sono tornate a casa contente, con la pancia piena e, chissà, con qualche nuova amicizia.
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Un grazie ancora a tutti per la disponibilità, per il cibo buonissimo e particolare e per la testimonianza di volersi mettere in gioco.
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Ringraziamo anche chi ha insistito per lasciare un’offerta, che verrà utilizzata per coprire parte delle spese e reinvestita nelle attività del gruppo.
Le parole pronunciate il 1 dicembre da Papa Francesco nel suo discorso a Dacca, in Bangladesh, durante l’incontro con i rappresentanti della comunità buddista, indù e musulmana, e ricordate all’inizio della cena, sono più vere che mai e vogliono essere l’augurio per tutti i prossimi eventi: «L’apertura del cuore è la condizione per una cultura dell’incontro» ed è «una porta, non una teoria astratta, ma esperienza vissuta».
La sfida è quindi quella di incontrare l’altro senza annullare le differenze, culture, storie ma dando valore alle particolarità di ciascuno.
Andrea Brambilla
Foto Moaz Masood
Video Angela Vitanza
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