Presso Cascina Roma si è svolta settimana scorsa una conferenza organizzata dal Circolo Culturale San Donato Milanese “G. Leopardi” dedicata al tema “Il viaggio”.E’ stata una delle varie iniziative ed incontri previsti anche quest’anno nel corso del Mese delle Associazioni a cura del Forum Associazioni Culturali sandonatesi.
Come riassunto da Antonia Broglia nella sua introduzione, il Grand Tour era un lungo viaggio che alcuni giovani rampolli, figli dell’aristocrazia europea effettuavano a partire dal XVII secolo per visitare Francia, Germania e soprattutto Italia.
Scopo di quel viaggio era di perfezionare i loro saperi artistici, letterari e poetici, alla scoperta del modo di vivere degli italiani, delle bellezze naturali, del patrimonio storico, architettonico e culturale diffuso nella penisola.
Anna Torterolo, relatrice della serata, ha ricordato il suo impegno per tentare di salvare la Biblioteca di Brera e il suo eccezionale patrimonio di libri scritti, accompagnati da schizzi e disegni, raccolti da chi aveva partecipato al Grand Tour e che ora rischiano di essere trascurati.
Quasi tutti viaggiando pensiamo ad altro, mentre per godere veramente delle bellezze del viaggio bisogna avere molti occhi ed avere la capacità di un’autentica preparazione, la curiosità e la disponibilità a soffermarsi sulle particolarità di usi, costumi e tradizioni oltre ad apprezzare le opere della natura e di quelle lasciate degli antenati vissuti nei luoghi che si visitano. Saper trovare il bello non è così semplice.
Da secoli, antenato del Grand Tour era stato il pellegrinaggio verso Roma, lungo la via Francigena. Questo pellegrinaggio ebbe un forte impulso specialmente a partire dall’Anno Santo istituito da Papa Bonifacio VIII, ma successivamente cadde in declino.
A partire dal XVII ed ancora di più nel XVIII secolo, mentre si stava sviluppando in Europa del nord e Inghilterra un forte incremento dell’industrializzazione, i viaggi verso l’Italia ebbero come protagonisti figli di banchieri, industriali e commercianti che venivano a visitare una realtà ancora prevalentemente agricola ma ricca di diversità rispetto alle situazioni in cui erano cresciuti.
Il XVIII secolo è il secolo delle novità e della curiosità ed ha rappresentato una specie di iniziazione alla bellezza da parte di questi giovani che, prima di entrare nel mondo del lavoro o di ereditare l’impresa paterna, volevano provare ad affrontare situazioni avventurose ed istruttive.
Erano viaggi rischiosi, pieni di incognite e sorprese. Rappresentavano però una forte attrazione ed una specie di sfida nella loro formazione. Con i mezzi di allora, le difficoltà che si incontravano per superare le montagne della catena alpina richiedevano impegno e coraggio non indifferenti. Le montagne erano mistero e pericolo, ma rappresentavano anche qualcosa di sublime che sapeva suscitare curiosità scientifiche ed artistiche.
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E soprattutto erano attratti dalla luce calda e mediterranea che illuminava il paesaggio, nonché dai rapporti sociali che si potevano intrattenere nelle città italiane.
Nella sua relazione, Anna Torterolo ha esposto una rapida rappresentazione di alcune opere di quel periodo e di quelli successivi caratterizzati, specialmente nel XIX secolo, da un flusso crescente di viaggiatori letterati, pittori, poeti e artisti, come Joseph Turner, John Ruskin e George (Lord) Byron solo per citarne alcuni. Tanti gli esempi di opere dedicate all’architettura delle città visitate, alla vita popolare, ai caffè, alle osterie e alle donne di Venezia, Milano, ma non solo.
Attraverso i protagonisti del Grand Tour in Italia, Anna Torterolo ha intrattenuto i numerosi presenti con una piacevole ed interessante “lezione” di storia dell’arte e della letteratura che chi ha un po’ di tempo può ascoltarsi in podcast messo a disposizione dalla Redazione RecSando.
Luciano Monti – Redazione RecSando
Fotografia: Pietro Del Monte – Circolo Fotografico Ventura
Podcast: Staff RecSando
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