San Donato Milanese è un comune di cintura di Milano, zona sud est.
Lombardia. La regione che ha consumato e continua a consumare più suolo di tutte le altre.
SDM, come tutte le realtà della città metropolitana e comuni limitrofi, nei passati decenni, è stata oggetto di un selvaggio e spesso non coordinato consumo di suolo.
Per dare qualche cifra, secondo i dati DUSAF, a SDM, dal 1954 al 2015, gli ettari di suolo antropizzato sono passati da 93 a 688, mentre quelli di suolo agricolo si sono ridotti da 1147 a 475. Ad oggi la superficie di suolo antropizzato è del 54%, contro il 7% del 1954.
Attualmente a SDM è in corso la revisione del PGT. Il nuovo PGT pare che recepirà gli interventi previsti nel precedente. In particolare si parla di 4 grossi interventi, su 4 aree attualmente verdi.
Non ostante siano ufficialmente suoli a destinazione d’uso “edificabile”, due di questi appezzamenti sono di fatto suolo coltivato, “sano”, il terzo è prato vergine e il quarto è di suolo bonificato.
Su queste aree insistono convenzioni per edificare da decenni, sempre rinnovate alla scadenza se non prima. Si tratta in tutti e 4 i casi di interventi pesanti, tonnellate e tonnellate di cemento ad impermeabilizzare e distruggere per sempre ettari ed ettari di suolo sano.
Alcuni dettagli su queste aree e gli interventi previsti nel file allegato.
Nel nostro territorio comunale esistono alcune aree dismesse, il cui suolo è già “distrutto”. Tali aree potrebbero essere utilizzate, riqualificandole, per eventuali nuovi interventi di espansione urbana, qualora ritenuti indispensabili (cosa peraltro tutta da verificare).
Le problematiche legate al consumo di suolo sono note e studiate. La scienza ufficiale è oramai da tempo chiara ed praticamente univoca a riguardo, e ci dice che abbiamo consumato troppo suolo, e stiamo continuando a consumarne a ritmi non più sostenibili. In particolare in alcune aree, come la nostra.
Le conseguenze, negative, sono sempre più evidenti già oggi, e le previsioni non sono ottimistiche.
A San Donato Milanese non è infrequente il superamento dei livelli soglia di una serie di inquinanti atmosferici. Le temperature medie locali sono in aumento. Il traffico locale, di cui non ho dati precisi, è un problema quotidiano. Problema di viabilità, di inquinamento – atmosferico e acustico, problema di sicurezza stradale.
Riteniamo che una politica basata sul consumo di suolo, risorsa fondamentale già parzialmente compromessa, limitata, non rigenerabile e non sostituibile, sia una politica suicida e che vada fermata.
Con la presente petizione speriamo in un segnale forte ed inequivocabile ai nostri amministratori da parte della commissione, affinchè riconoscano al suolo il valore che ha, ma sopratutto siano stimolati ad attivarsi per interrompere questo processo di consumo. Attraverso tutte le possibili azioni, in primis per impedire la realizzazione delle opere già previste, successivamente per garantire una protezione duratura al suolo rimasto.
Chiediamo che il messaggio sia chiaro e sostanziale, andando quindi oltre le formalità burocratiche, e non lasci quindi possibilità di utilizzare i diversi escamotage tecnico-formali per aggirare l’obiettivo.
In altre e più chiare parole, a noi interessa che si fermi il consumo di suolo, non che vengano costruite regole e norme tali da poter proseguire a consumare suolo, a norma di legge. Ad oggi ad esempio, con il discorso della destinazione d’uso del suolo, ci troviamo, come adesso nella nostra città, con tre appezzamenti di decine di ettari di suolo vero e sano, coltivato, che essendo tuttavia a destinazione d’uso “edificabile”, non figurano come agricoli e QUINDI la distruzione di questo suolo “non conta”. Il famoso PGT a consumo di suolo zero.
Siamo peraltro ben consapevoli dei problemi che opporsi al consumo di suolo comporta. Sappiamo bene che costa di più riqualificare aree dismesse che cementificare terreni vergini. Sappiamo bene che i costruttori sono spesso aggressivi e utilizzano tutti i possibili mezzi legali di persuasione per portare a termine i propri progetti e profitti. A volte gli amministratori sono preoccupati dalle possibili ripercussioni legali che potrebbero nascere dall’opporsi alla realizzazione degli interventi richiesti o previsti.
Siamo tuttavia convinti che una città deve considerare il bene comune come bene superiore al bene dei singoli e delle singole categorie, e riteniamo che il valore del suolo sia un bene comune talmente importante, per noi e per i nostri figli e nipoti, da accettare tutte le difficoltà del caso per difenderlo.
La volontà dei cittadini purtroppo si scontra spesso con amministrazioni che “non possono fare niente”.
Sappiamo, da esempi reali, che non è così. Si può fare, o comunque ci si può provare. Abbiamo esempi di amministratori virtuosi in tal senso, che con coraggio, e con il supporto dei propri cittadini, si sono opposti al consumo di suolo, a volte contro ogni ragionevole previsione, a volte contro interventi già previsti. Queste vicende hanno anche creato dei precedenti legali che speriamo possano essere utilizzati per future sentenze in merito. Questi esempi ci danno speranza e fiducia, e speriamo che siano replicati a breve ed il più spesso possibile.
E’ necessario che i cittadini e le amministrazioni si alleino su questo fronte, e lavorino insieme per il bene comune della città e del territorio. Confidiamo in un appello europeo per la nostra città.
PETIZIONE EUROPEA PER DIFENDERE IL SUOLO DI SDM
Come forse qualcuno sa, esiste la possibilità di presentare delle petizioni alla commissione europea, per ogni singolo cittadino o associazione con sede nell’unione, su 38 diverse tematiche. Tra queste figurano “ambiente” e “cambiamenti climatici”, che possono, a mio parere, essere utilizzate per petizioni sul consumo di suolo. Pare che tutte le petizioni vengano lette e valutate, e venga data una risposta. Tempi medi 6 mesi. Non sappiamo peraltro, in caso di risposta nella direzione della difesa del suolo, che impatto questa potrebbe avere sulla gestione della nostra città. Come associazione per la difesa del suolo e dell’ambiente, abbiamo deciso comunque di provarci. Chi fosse interessato a volesse sottoscrivere la petizione, è ovviamente il ben venuto.
Qui trovate utili info sulla petizione Europea: Leggi qui
Associazione GreenSando – Innocente Curci