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Housing sociale e working: il Comune cerca partner

L’avviso pubblico, rivolto a soggetti del terzo settore, è finalizzato all’avvio di progetti sperimentali su dieci appartamenti “non Erp” diventati (o prossimi a diventare) di proprietà comunale
 
Il Comune chiama il terzo settore. Oggetto della “chiamata”: avviare partnership virtuose sui temi dell’abitare e del lavoro. Attraverso l’avviso pubblico, licenziato negli scorsi giorni, con scadenza 30 giugno, l’Amministrazione cittadina intende acquisire manifestazioni di interesse da parte di realtà del terzo settore (con comprovata esperienza triennale sui temi in oggetto), finalizzate all’avvio di percorsi di housing sociale e working, per la riqualificazione e gestione di immobili “non Erp” di proprietà comunale.

 
La nuova iniziativa – promossa nell’ambito della strategia relativa alla questione abitativa curata dall’Agenzia per la Casa – coinvolge 10 appartamenti diventati di recente (o prossimi a diventare) di proprietà comunale. I primi sei si trovano a Poasco e sono stati trasferiti al Comune da parte dell’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata . Gli altri 4, invece, si trovano nell’area ex Bull a Certosa e stanno entrando nel patrimonio comunale in base agli accordi previsti dal piano di lottizzazione.
 
«Per quanto riguarda gli immobili di Poasco – spiega il Sindaco Andrea Checchi – si tratta di un “ritorno alla legalità”. Avviando progetti di housing e working, intendiamo restituire alla collettività beni “realizzati” attraverso attività illecite. In questo momento, purtroppo, versano in pessime condizioni e necessitano di un’opera di radicale riqualificazione, per la quale abbiamo già attivato la richiesta di contributi alla Regione Lombardia. Unendo le forze con soggetti del terzo settore intendiamo mettere a disposizione di cittadini e famiglie questi appartamenti a canoni di locazione calmierati, destinando, così, i proventi al finanziamento di ulteriori progetti per affrontare l’emergenza abitativa. Analogo destino avranno gli appartamenti di Certosa, che entreranno nella rete di sostegno all’abitare e della promozione del lavoro». 
 

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