Assegnati i civici riconoscimenti: oltre ai 3 “sandonatini”, un encomio alla memoria per D’Adda, La Vigna e Mannucci e un grazie ai dipendenti comunali con 25 anni di servizio
Festa patronale prodiga di riconoscimenti civici. Nel corso della tradizionale cerimonia di premiazione dei cittadini, sabato in Sala Consiliare, sono stati assegnati ben tre “sandonatini”. La Benemerenza, massimo premio sandonatese, è stato attribuito al Banco di Solidarietà, realtà impegnata nel sociale, a Piervirginio Bagnacani, storico preside del Liceo ora in pensione, e ad Antonio Cecconi, figura di riferimento dello sport locale e nazionale.
Il Banco di Solidarietà è stato premiato con queste motivazioni: «Per aver reso la solidarietà una “questione quotidiana”, anche all’interno della nostra comunità, nella consapevolezza che la lotta alla povertà e all’esclusione debba partire dal diritto di ciascuno al cibo. Per la promozione e la valorizzazione di iniziative di assistenza alle famiglie disagiate o con problemi di lavoro, attraverso la distribuzione di generi alimentari e prodotti a uso comune, fornendo sempre un aiuto materiale senza che venisse mai meno il loro riconoscimento in quanto persone. Dalla tenace salvaguardia di questo principio, l’associazione Banco di Solidarietà non solo ha saputo “supportare” numerose famiglie sandonatesi, ma ha anche sostenuto campagne di lotta allo spreco alimentare, in collaborazione con altre Associazioni del territorio, promuovendo il valore essenziale del cibo e di una più equa distribuzione».
Queste le motivazioni del riconoscimento attribuito a Piervirginio Bagnacani: «Per aver formato quattro generazioni di giovani sandonatesi e non, che l’hanno conosciuto come professore o come preside del Liceo Scientifico, Classico e Linguistico Primo Levi dal 1975 al 2011. Per aver garantito, con la sua presenza quarantennale, una continuità nella qualità didattica offerta dal Liceo. Per essere stato un punto di riferimento per i docenti, gli studenti e per tutti coloro che sono entrati in contatto con l’istituzione Liceo. Per aver creduto, con notevole lungimiranza, nella digitalizzazione della scuola e nell’innovazione degli strumenti didattici. Per aver dedicato la sua vita lavorativa al Liceo di San Donato».
Antonio Cecconi è stato premiato perché: «Nella sua figura sono rappresentati i veri valori dello sport. Per aver dedicato la sua vita allo sport: prima da giocatore di calcio e poi da allenatore, preparatore atletico e scopritore di nuovi talenti, campioni italiani e olimpionici. Per essere stato uno dei simboli dello sport a San Donato, in Lombardia e in Italia anche come esempio per tante giovani generazioni. Per aver ricoperto incarichi di dirigente provinciale e regionale del Coni e in quanto storico coach di atletica a San Donato, dove tutti gli atleti, da lui allenati, hanno riscosso grandi successi sia a livello nazionale che europeo e mondiale».
Oltre a nuovi Benemeriti, sono stati ricordati – con la consegna ai familiari di una Targa della Riconoscenza – Marco D’Adda, fondatore e anima dell’AGe San Donato, Luigi Mannucci, Sindaco di San Donato dal 1960 al 1967 e Pinuccio La Vigna, Vigile del Fuoco volontario morto in via Marcora lo scorso inverno (il suo riconoscimento è stato ritirato da una rappresentanza dei Vigili del Fuoco).
Marco D’Adda è stato ricordato per: «Aver promosso nella nostra comunità il valore dell’impegno genitoriale all’interno della scuola. In una comunità giovane e senza radici, come era San Donato nei primi anni ’70, ha saputo con sapiente lungimiranza richiamare un generazione di giovani genitori all’importanza del loro ruolo educativo all’interno di un contesto sociale più ampio che superasse i limiti delle mura domestiche e ritrovasse consapevolezza anche nelle istituzioni scolastiche. Per aver accompagnato per anni il lavoro d’introduzione alle nuove leggi sulla e per la scuola, a partire dai “famosi” Decreti Delegati (1973-1974), che hanno permesso di impostare in maniera diversa la relazione tra le famiglie e il mondo della scuola stessa. Per essere stato operativo, battagliero e sempre pronto a tendere una mano ai genitori e agli educatori nella formazione e nella difficoltà di orientamento tra i vari temi proposti dalla scuola».
Luigi Mannucci è stato commemorato per: «Aver partecipato attivamente alla vita politica della città sin dal momento del suo trasferimento a San Donato nel 1958 fino alla elezione a Sindaco per due mandati dal 1960 al 1967 e successivamente come Consigliere Comunale. Per aver realizzato in quel periodo molte opere importanti per la vita cittadina: e scuole elementari di via Greppi a Certosa e di via Libertà, l’approvazione definitiva della scuola media Galileo Galilei in via Croce Rossa, il ponte di collegamento tra Certosa e via di Vittorio, il rilascio delle concessioni edilizie per la realizzazione dell’ospedale (1966) e la Biblioteca nella scuola di via Libertà. Per l’impegno profuso nel diffondere la cultura della socializzazione, realizzando numerose manifestazioni sportive e popolari nella sua veste di Presidente dell’Associazione dei commercianti e, negli ultimi anni di vita per l’impegno sociale e umanitario profuso a favore della cooperazione internazionale in Zaire, Camerun e Georgia».
Pinuccio La Vigna è stato ricordato per «Il forte senso civico, la disponibilità, la generosità, e l’impegno che uniti ad un profondo altruismo gli consentivano di svolgere con passione l’attività di Vigile del Fuoco volontario, di cui era orgoglioso così, come di indossare la divisa, dimostrando in gravi situazioni di pericolo di non esitare a mettere a repentaglio la propria vita per domare le fiamme e salvare vite umane».
Protagonisti della cerimonia, infine, anche i cinque dipendenti che quest’anno celebrano le nozze d’argento con il Comune, ovvero 25 anni di servizio: Ivan Cavenaghi, Silvia Linari, Iris Pontarini, Emilio Scarpa, Antonella Sommariva e Marco Vassallo.
«La Festa Patronale – commenta il Sindaco Andrea Checchi – è l’evento in cui la comunità rinsalda le sue radici e la sua identità. Il suo momento più sentito e solenne è rappresentato dalla cerimonia istituzionale di consegna dei civici riconoscimenti perché tutte le persone e le realtà premiate o commemorate, con il proprio esempio, ci mostrano quanto si può fare per gli altri e per contribuire a stringere e rafforzare i legami che rendono la nostra città una vera comunità ».