Incontro molto partecipato organizzato martedì 22 dall’Associazione G.Lazzati di San Donato Milanese, sul tema "Il mondo dei giovani e la fede tradizionale".
L’associazione promuove occasioni di approfondimento di carattere sociale e altri di carattere ecclesiale.
Questa volta, con il ruolo di relatore protagonista, don Giuliano Zanchi , teologo e direttore del Museo diocesano di Bergamo, ci ha accompagnato in una riflessione di antropologia della religione.
Partendo dall’attualità del titolo ha accompagnato un uditorio eterogeneo per età e formazione in un percorso storico e sociologico sulla percezione del mondo religioso nella società di oggi.
L'intervento è stato denso e pieno di spunti, a partire dall’evidenza del distacco tra cultura giovanile e dimensione tradizionale di fede, al di là di appartenenze a movimenti con specifici carismi. Andando a ritroso abbiamo percorso gli anni ’60 della contestazione dell’autorità, gli anni ’80 del consumismo, l’agiatezza e il ruolo della televisione.
Ma prima ancora, nella storia, la critica al modello ancora “tridentino” di una parrocchia organica, la dimensione esageratamente mirata sui bambini con il rischio di “infantilizzazione” dell’esperienza di fede.
In un tempo lungo 400 anni, non bastano gli ultimi 50 dopo il Concilio Vaticano secondo, per recuperare uno scollamento tra la cultura cristiana e il pensiero scientifico a giuridico che ha delineato la società attuale. I conflitti di religione in Europa hanno contribuito a rendere l’idea di una scienza e un diritto che unisce e regola la vita sociale e di religioni che separano e configgono.
“Scritti corsari” di Pier Paolo Pasolini è lettura che ancora oggi può aiutare a capire la società di oggi anche nel rapporto con la religione.
Altri processi, altra dimensione religiosa fatta di economicismo, autosufficienza personale, adolescenza senza termine, mito di eterna giovinezza …
Ha partecipato alla serata Dario Pruonto (alias Mister Caos), giovane artista della nostra città, presentando una sua opera
(una poesia riportata con stencil e spray trasparente su lastra do vetro), che ha commentato.
E’ stata occasione per toccare con mano cosa pensa della fede un giovane d'oggi.
Il suo intervento ed il dibattito, partecipato, ha messo in luce elementi di speranza oltre le difficoltà e sollecitato il relatore e i presenti a pensare ad un orizzonte lungo di possibili cambiamenti di vivere la fede e l’appartenenza ecclesiale.
I giovani, come i poveri andranno visti come soggetti, non solo soggetti di evangelizzazione. I ruoli (ordinati e laici) e le comunità possono venire trasformati per dare risposte diverse dalle tradizionali. La testimonianza di comunità, famiglia di famiglie, i legami di prossimità dovranno contare più delle narrazioni di sé.
Associazione G.Lazzati SDM