Skip to content
Home » Blog » Le Rubriche di RecSando » Pensieri e Bocconi » Disturbi Alimentari » Intolleranze alimentari e allergie

Intolleranze alimentari e allergie

Intolleranze alimentari e Allergie

 
Fu Ippocrate (460-377 a.C.) che registrò per primo gli effetti negativi del cibo, osservando che il latte in alcune persone provocava disturbi gastrici ed orticaria, egli ha scritto “per molti, l’inizio di una malattia grave è stato segnato dal fatto di mangiare due volte al giorno lo stesso cibo preso abitualmente una volta al giorno….”
 
Le reazioni avverse al cibo possono essere distinte in due grandi insiemi: le allergie e le intolleranze alimentari. Vediamo le differenze:
Il termine allergia deriva dal greco "allos" (altro) ed "ergon" (attività), indica un'alterata capacità di reazione del nostro sistema immunitario nei confronti di sostanze estranee, significa letteralmente “reazione alterata”.  Il sistema immunitario dell’allergico va incontro ad una reazione anomala ed esagerata quando entra in contatto con queste sostanze, i cosiddetti allergeni, presenti nell’ambiente in cui viviamo o che introduciamo con gli alimenti ed i farmaci.
 
I sintomi delle allergie si manifestano molto rapidamente (tra i 5 e i 30 minuti) dopo il contatto con l'allergene e possono includere:

  • Formicolio o bruciore alla bocca
  • Eruzioni cutanee (orticaria), prurito o eczema
  • Gonfiore delle labbra, del volto, della lingua e della gola, o di altre parti del corpo
  • Dispnea (difficoltà respiratoria), congestione nasale o problemi respiratori
  • Mal di pancia, diarrea, nausea o vomito
  • Vertigini, capogiro o svenimento

Nei casi più gravi può sopraggiungere lo shock anafilattico i cui sintomi possono, se non presi in tempo, essere potenzialmente letali. Tra i sintomi ricordiamo:

  • Costrizione e restringimento delle vie respiratorie
  • Gonfiore alla gola che provoca difficoltà a respirare
  • Shock, e diminuzione considerevole e improvvisa della pressione sanguigna (ipotensione)
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Vertigini, capogiro o perdita di conoscenza

Il termine intolleranza significa “avversione” e “insofferenza”.  L’intolleranza alimentare si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare, coinvolge il metabolismoma non il sistema immunitario.
 
Le due intolleranze per eccellenza, ovvero quelle riconosciute dalla scienza, quindi diagnosticabili in ambito ospedaliero sono: celiachia e intolleranza al lattosio.
Per queste due intolleranze sono state individuate sia le cause scatenanti, che le conseguenze legate all'assunzione di alimenti contenenti glutine e lattosio, per i soggetti intolleranti.
 
E tutte le altre intolleranze?
Sempre più frequentemente al giorno d'oggi si sente parlare di intolleranze alimentari ed il numero di persone affette da disturbi collegati all'assunzione di cibo è in aumento.
La ricerca non ha ancora definito con certezza le cause correlate a questo fenomeno, ma sono state formulate alcune ipotesi che possono essere spunto di riflessione:

  • Carenza di vitamine e sali minerali
  • Agenti stressanti
  • Malassorbimento intestinale
  • Fattori infiammatori legati all'accumulo (poca varietà di cibo quotidianamente)
  • Uso prolungato o abuso di farmaci che abbattono la flora intestinale
  • Predisposizione genetica

 
I sintomi delle intolleranze, a differenza di quelli legati alle allergie non sono letali, ma possono essere davvero fastidiosi per chi ne soffre, impedendo di svolgere le normali attività quotidiane e intaccando la serenità psicologica del soggetto.
A differenza dei sintomi allergici che si manifestano quasi subito, i sintomi derivati dalle intolleranze alimentari possono manifestarsi anche a distanza di ore o giorni.
Le intolleranze alimentari possono manifestare sintomi diversi tra soggetti diversi e colpire:

  • Apparato cutaneo: eczemi, orticaria, acne con gonfiori e prurito intenso
  • Apparato gastroenterico: nausea, dolore di stomaco e difficoltà digestive, infiammazione del colon (caratterizzata da diarrea alternata a stipsi), flatulenza, prurito anale
  • Apparato cardiocircolatorio: palpitazioni,  crisi ipertensive  di breve durata, extrasistole
  • Apparato neurologico: cefalea (mal di testa), incapacità di concentrazione, irritabilità, sbalzi di umore, ansia immotivata ed incontrollabile, attacchi di panico, formicolio e alterazione della sensibilità a mani e piedi
  • Apparato respiratorio: asma, tosse, naso congestionato, infiammazioni delle congiuntive con lacrimazione, prurito e bruciore
  • Apparato urologico- genitale: cistiti, irritazione dei genitali, calo della libido
  • Apparato muscolo – scheletrico: dolori  articolari, dolori muscolari e crampi

 
E' molto frequente che questi sintomi si manifestino sporadicamente in soggetti predisposti, ma che si ripetano più volte, nella vita di una persona.
Data la vastità di sintomi, risulta molto difficile sia per i medici, sia per i soggetti affetti da questi disturbi, associarli all'assunzione di cibo. Per questo motivo, molto spesso, prima di rendersi conto di essere intolleranti a qualche alimento, passano anni.
La diagnosi di intolleranza alimentare, può quindi essere molto lunga ed è indispensabile la collaborazione del soggetto.
Esistono infatti numerosi test “alternativi”, ovvero non scientificamente riconosciuti che hanno l'obiettivo di diagnosticare le intolleranze e di questi, molti ne dubitano la reale efficacia.
 
Consiglio: provare un test delle intolleranze o anche più di uno può essere un aiuto per un migliore approccio iniziale.
Il test può dare un'idea dei cibi che è meglio evitare, almeno per un periodo e dà un regime alimentare da seguire in modo da disintossicare il corpo.
Passato questo periodo di disintossicazione, si può passare alla fase successiva, reintroducendo gradualmente i cibi a cui si è risultati intolleranti e valutare alimento per alimento se è possibile reintrodurlo, mangiarlo sporadicamente o evitarlo.

Loading

Skip to content