La storia
Lucia Annibali è bella, giovane e piena di vita. Con una carriera avviata da avvocato vive le sue giornate tra lavoro, amici e amore.
Non chiede nulla di più di quello che ha e dopo aver conosciuto Luca sente che questo amore completa la sua vita, è ciò che ha sempre desiderato.
Non immagina che Luca Varani cambierà completamente la sua esistenza così come cambierà per sempre il suo volto. Si perché Lucia da un giorno all’altro prenderà in prestito una maschera che non ha scelto, che le è stata inflitta per aver la sola colpa di amare.
La storia di Lucia Annibali è descritta con amore per la vita nel suo libro autobiografico Io ci sono. Il testo ripercorre le tappe di una giovane donna che vive la sua storia di non amore e viene sfigurata dall’acido dal suo ex fidanzato. Una storia atroce quella di Io ci sono, che mette su carta un racconto tanto triste quanto doloroso perchè reale, una storia dal titolo evocativo e consapevole, a rimarcare la voglia di Lucia di combattere e dire no alla violenza sulle donne.
La vita di Lucia cambia il 16 aprile 2013: di ritorno dalla sua solita ora in piscina, ad aspettarla nel suo appartamento ci sarà un uomo incappucciato che appena varcata la porta di casa le butterà addosso dell’acido. L’impatto é immediato, questione di secondi.
Lucia sente un dolore al viso e alla mano destra, perde i suoi occhiali da vista e si ritrova a chiedere aiuto nel pianerottolo di casa. I vicini soccorreranno Lucia senza capire bene che cosa è successo a questa ragazza che urla così disperata, i secondi sfumano e l’arrivo dell’ambulanza è l’unica salvezza per riparare l’irreparabile.
In quei secondi così tremendi la giovane avvocatessa di Pesaro è lucida e fredda e non ha dubbi su chi può essere l’artefice del dramma.
L’ex fidanzato Luca Varani sarebbe capace di tutto: da quando Lucia ad agosto del 2012 ha messo la parola fine alla loro tormentata storia d’amore, Luca ha perso la testa. Pedinamenti, tormenti telefonici e insulti per strada, strani accessi nella sua casa quando lei non c’era, scomparsa e ritrovamento del telefono e tanti altri episodi hanno fatto perdere la serenità a questa ragazza così solare e fresca di vita. Per Lucia liberarsi del suo ex fidanzato era diventato un chiodo fisso, la possibilità di recuperare il suo vecchio equilibrio. Aveva capito che soltanto con la parola fine a questo rapporto così morboso lei avrebbe potuto ricominciare a vivere. Non immaginava che questa conclusione potesse arrivare a un così atroce epilogo, non immaginava che Luca Varani potesse essere capace di assoldare due albanesi per sfigurarla con l’acido. In Io ci sono Lucia Annibali racconta la sua testimonianza di violenza con un coraggio che poche donne riescono a trovare, con la forza di una persona amante della vita ma soprattutto di se stessa, che desidera non mollare e trasmettere al mondo il suo messaggio di vittoria.
Nell'introduzione della serata si parla anche di un episodio accaduto di recente ad una donna di Taranto. Il suo compagno le spara un colpo alla pancia il 30 Novembre 2016
La donna non muore. L’aggressore si apparta, prima di chiamare i carabinieri e farsi arrestare, in un angolo vicino alle campagne e scrive un messaggio su Facebook "TE LO SEI MERITATA". Viene poi a sapere che non è morta e scrive "PURTROPPO NON CI SONO RIUSCITO".
Chiama quindi i Carabinieri e si fa arrestare, ma nel frattempo tra quando scrive il messaggio fino all’arrivo dei carabinieri, il suo messaggio su Facebook genera altra violenza.
Nella sua sua bacheca il messaggio ha molti mi piace, circa 50 / 60 persone, rispondono al messaggio scrivendo: “Dai, su hai fatto bene” , “ Ma come non ci sei riuscito, ma sei scemo”… Sembra una violenza piccola, una violenza verbale eppure questo comportamento mostra l’aggressività e la negatività dinnanzi ad un fatto che riguarda una donna, il suo messaggio di dominio pubblico fa in modo che persone inconsapevolmente inneggino alla violenza, attraverso le loro risposte. Questo sottolinea l’ esistenza che nella nostra civiltà abbiamo sempre più bisogno di uomini illuminati, di gente che scelga non tanto di essere dalla parte delle donne e/o degli uomini, ma dalla parte del #RISPETTO, non soltanto della legge, ma del rispetto dell’altro, come persona che ha le sue esigenze, che ha bisogno dei suoi spazi, delle sue libertà.
Una cosa che vien spesso negata dagli uomini che vivono e coltivano la violenza.
Galleria Fotografica
VIDEO
Rendiamo disponibile il video che per motivi tecnici non ha potuto essere trasmesso durante la serata dell'evento in Cascina Roma
Redazione Recsando-Angela Vitanza
Fotografia di Alice Abbate