L'ALTRA FOTOGRAFIA con Raoul Iacometti
GIOVEDI' 13 APRILE, ore 21 il Circolo Fotografico "F. VENTURA", presso la sala conferenze UTE, via Unica Bolgiano 2, San Donato Milanese organizza una serata dal titolo L'ALTRA FOTOGRAFIA con Raoul Iacometti
Raoul Iacometti, nato a Milano nel 1961, svolge l’attività di fotografo free-lance alternando la ricerca personale al lavoro commerciale nei più diversi settori, dal reportage al food and beverage, dall’architettura di interni al paesaggio. Alla fotografia di matrimonio, infine, dedica una particolare attenzione con esiti caratterizzati da una marcata creatività e originalità.
Le sue fotografie sono state pubblicate su riviste di settore e su cataloghi di Saloni Internazionali, utilizzate in siti web, su calendari e su CD covers. Intensa anche l’attività espositiva che l’ha visto protagonista di mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Fra i suoi lavori più significativi sono da ricordare “Di terra e di fuoco” (2006), “Ai confini del mare” (2003/2008), “Tre giorni a Madrid” (2007) una copia conservata presso l’Archivio Fotografico Italiano, “I suoni delle Dolomiti” (2007), “Di serra” (2008), “Quale madre” (2008) dedicato al tema della maternità e “Botteghe” (2009) sulla filiera agroalimentare e sull’importanza del cibo nella nostra vita quotidiana.
Per il suo lavoro utilizza sia sistemi analogici (Leica, Polaroid, macchine medio formato) che digitali con attrezzature Canon Eos. Ha ricevuto molti riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali. Sue fotografie fanno parte di importanti collezioni private.
Ecco come il protagonista della serata ne presenta i contenuti:
"Esistono modi e metodi diversi per approcciare alla fotografia.
Io arrivo da quello più classico, pellicola e camera manuale, quella di papà.
Mi sarei potuto fermare qui, disprezzando e guardando con occhio cinico il digitale, ma sono sempre stato un pessimo alunno perché ho sempre amato vivere il mondo in maniera differente, non necessariamente andando controcorrente, ma solo da angolazioni diverse, punti di vista personali, senza cadere nelle trappole del preconfezionato.
Alimento sempre la mia curiosità.
Nel frattempo l’uomo, direi alcuni uomini dotati di intuito ed ingegno, hanno portato nuove forme di approccio alla fotografia (e a molto altro…) ed in un purtroppo consolidato amore/odio arriva il digitale.
Ciò non significa che si debba per forza abbandonare l’approccio classico, ma ci si può evolvere in questo mondo evoluto (in alcuni casi apparentemente evoluto, ma sono altri discorsi, forse più complessi…).
Le nuove generazioni vivono di social e foto postate in tempo reale. Tutto ciò è così veloce, non si ha più il tempo (o la voglia?) per pensare dicono i pessimisti, si scatta e si pubblica istantaneamente, regola base per una fotografia brutta, sfasciata e senza possibilità di ritorno alla qualità… siamo certi di questo? Vivo di fotografia, da anni ormai, giuro che utilizzo ancora la mia Leica a pellicola, ma per lavoro soprattutto reflex digitali.
Dall’ormai lontano 2007 utilizzo anche lo smartphone, modelli iPhone con App dedicate e tutto questo malessere nei suoi confronti non mi ha mai creato problemi perché credo, anzi ne sono profondamente convinto, che alla base di una buona immagine ci siamo sempre noi, esseri umani, originali, unici …… e creativi"
INGRESSO LIBERO
staff RecSando