11 MARZO 2004 (ATTENTATO TERRORISTICO IN SPAGNA)
E ancora la terra s’imbeve
Di sangue innocente,
di sangue di gente comune
che ignara dell’ora fatale
respirava come ogni giorno
i suoi sogni di vita normale.
Un boato, un frastuono,
un orrido rompere di ferro e lamiere
ed ecco che i sogni diventano mere chimere
fra il pianto, il dolore, lo strazio
di chi dall’altra parte del palco
rimane impotente a guardare lo scempio.
E ancora la terra s’imbeve
Di sangue innocente,
di sangue di gente immolata
per alti ideali.
Ma quali ideali son questi
Se per essi s’infrange
Il solo valore che conta:
la sacralità della vita
di ogni creatura esistente.
Attonito il sole continua a risplendere
Su questo scenario agghiacciante
Mentre livida in cielo la luna
Attende di sorgere ancora una volta.
Pietosi i due corpi celesti
Sembra non si siano ancora stancati
Di stare a guardare
Lo stolto umano razzolare.