LA CITTÀ E LA MEMORIA
Due collezioni a confronto per il ventennale della Galleria d’Arte “Virgilio Guidi”
Galleria d’Arte Moderna Virgilio Guidi
Cascina Roma, Piazza delle Arti 7 (San Donato Milanese)
21 novembre 2014 – 22 febbraio 2015
Inaugurazione venerdì 21 novembre 2014 ore 18.30
Orari di apertura:
da lunedì a sabato 9.30-12.30/14.30-18.30 | domenica 10.00-12.30/16.30-19.00
Informazioni al pubblico: 02-52772409
Spazi urbani, architetture, volumi di metropoli oniriche, sky-line di periferie. Progettare città è in parte la storia di Eni, che con la scelta di creare il proprio Centro Direzionale a San Donato ne ha inevitabilmente determinato lo sviluppo nel secondo dopoguerra.
Da allora Eni e San Donato sono “cresciute” insieme, condividendo eventi, luoghi e persone: un sodalizio anche nell’attenzione alla cultura, in particolare all’arte visiva contemporanea, che negli anni si è tradotta nella creazione di due significative collezioni di arte figurativa.
Ecco perché oggi Eni e la città di San Donato, in occasione dei venti anni dello spazio espositivo di Cascina Roma (oggi Galleria d’Arte Moderna Virgilio Guidi), uno dei più significativi della Lombardia, danno vita a un progetto biennale con quattro differenti esposizioni, e che inizia venerdì 21 novembre con la mostra “La città e la memoria” a cura della giovane storica d’arte Monica Loffredo.
In esposizione tredici opere della collezione della città di San Donato, tra cui anche il dipinto di Virgilio Guidi Il Bacino di San Marco (il primo della collezione), che sino al prossimo 22 febbraio 2015 dialogheranno con uno dei capolavori della collezione Eni, tavola & città di Valerio Adami, acrilico su tela del 1991.
In tutto 14 opere per 13 artisti a confronto, visto che di Marcello Nizzoli saranno presentati due quadri: un dialogo intenso che svela tredici visioni differenti di interpretare la città, che permettono di pensare il tessuto cittadino come spazio animato da persone e avvenimenti.
«È stato Enrico Mattei – spiega Eni – a trasmettere fin dalle origini la passione per l’arte e per la cultura. Al fondatore risalgono infatti le prime acquisizioni della collezione d’arte aziendale, arrivata oggi a contare 373 dipinti, 213 litografie, 30 sculture e 50 tra mobili, tappeti e oggetti d’arte. Alcune delle opere firmate da grandi artisti del Novecento vennero da subito destinate a impreziosire uffici e sale di rappresentanza. Il primo presidente, collezionista e frequentatore di gallerie (come quella dell’Annunciata a Milano), era convinto che le opere d’arte acquisite dovessero essere promosse, conosciute e condivise. Prima di tutto con i propri dipendenti, molti dei quali vivevano e lavoravano a San Donato».
«L’esposizione propone una serie di “ritratti di città” che, come i luoghi immaginari descritti dallo scrittore Italo Calvino, si fanno simbolo della complessità del reale – sottolinea Monica Loffredo nel suo testo in catalogo – La dimensione della complessità urbana si ritrova figurativamente nella diversità e nella ricchezza delle opere d’arte esposte».
Il percorso della mostra racconta il rapporto tra città reale e città ideale secondo la visione di alcuni dei maggiori artisti del Novecento. Poeti dell’immagine a confronto sulla città e i suoi contorni, la periferia e i volti che la popolano.
Della collezione di Cascina Roma sono state selezionate tredici opere, realizzate tra gli anni Quaranta e Novanta del Novecento da dodici artisti: Augusto Alvini (Periferia, 1948), Anna Valeria Borsari (Spaccato urbano, 1999), Domenico Cantatore (Finestre di Corso Garibaldi, 1931), Gino Brogi (Case sotto la neve, 1969), Angelo Del Bon (Laguna veneta. Ponticello, 1947), Renato Galbusera (Città, 2003), Giuseppe Guarino (Relitto – luoghi dell’abbandono, 1987), Virgilio Guidi (Bacino di San Marco, 1969), Mitchell Johnson (To Buonconvento, 1996), Marcello Nizzoli (Figure nel paesaggio, 1942; Bombardamento, 1943), Maurizio Simonetta (Tra gli ulivi, 1948), Emilio Tadini (Fiaba, 2000).
«Sono passati vent’anni – chiosa il Sindaco di San Donato Andrea Checchi – da quando Cascina Roma è stata riqualificata e possiamo ben dire, come questa mostra testimonia, che l’auspicio dell’allora primo cittadino Oreste Lupi si è pienamente concretizzato: la struttura è diventata un “centro di cultura e di rappresentanza della Città di San Donato Milanese, in una dimensione di servizio alla collettività,espressione di libertà di pensiero, di rapporti civili e di arte”».
Ufficio stampa mostra:
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