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La Nebbia e gli artisti; i rumori, i silenzi … un paese fantasma

La nebbia, i rumori, i silenzi …un paese fantasma

Quando arriva la nebbia, tutto si trasforma, cose che prima vedevi con la nebbia scompaiono. Luigi, ha sentito il bisogno di regalarci i suoi scatti a testimoniare che RecSando … c'è! Ad accompagnare le sue fotografie scattate nel  borgo antico di Viboldone, nel sud est milano, abbiamo voluto aggiungere due poesie. Luigi il nostro fotografo ovviamente racconta con le sue fotografie, poche righe per descrivere un luogo a noi di RecSando e Bicipolitana tanto caro. Un borgo antico, inizio del nostro sogno futuro che guarda con occhi lontani verso l'Abbazia di Chiaravalle, per dar vita a un percorso di pace e di fede e di pellegrinaggio culturale lungo la valle dei monaci, per riprenderci quello che il tempo ci ha tolto.  Nelle foto scattate da Lugi si coglie un tema. La nebbia, i rumori, i silenzi …un paese fantasma. Il paese in effetti è deserto, non vissuto quasi disabitato, se anche ci fosse il sereno sarebbe comunque un paese fantasma, da valorizzare, da far rivivere.
 

Le poesie che accompagnano questi scatti sono di Francesco Guccini e di Herman Hesse. 

Non c'è che dire la nebbia ispira gli artisti.

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Quello che non … di Francesco Guccini

La vedi nel cielo quell’ alta pressione, la senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d’ un fiato che il dio dell’ inverno è arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano,
di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non trova?

Lo senti il perchè di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un prato…

Conosci l’ odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un’ ex terza classe?

L’ angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né vita…

Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo…
Si fa a strisce il cielo e quell’ alta pressione è un film di seconda visione,
è l’ urlo di sempre che dice pian piano:
“Non siamo, non siamo, non siamo…”

Nella Nebbia di Herman Hesse

Strano, vagare nella nebbia!
E’ solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.

Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.

Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l’altro
ognuno è solo.

Redazione RecSando – Staff

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